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Museo di Capodimonte: le collezioni


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Magnifiche collezioni nei saloni e negli appartamenti della Reggia

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Nel Museo di Capodimonte, ben sei sono le sezioni che ospitano dipinti, sculture e oggetti che testimoniano il patrimonio culturale di Napoli tra eredità dal mondo occidentale e imprevedibili influenze e sorprendenti contatti col mondo orientale.
C'è da perderci una giornata intera e forse non basta. Il Museo di Capodimonte che ha sede nella favolosa Reggia adibita a Tenuta di Caccia della Famiglia Reale, si divide in sei sezioni, che a loro volta conservano i più importanti e pregiati pezzi delle collezioni in esposizione: dalla Collezione Farnese alla Galleria delle Cose Rare, dall'Appartamento Reale al Salottino di porcellana e alla Galleria delle famose porcellane di Capodimonte.

Il Museo di Capodimonte è aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30, tranne il mercoledì che è giorno di chiusura. Facciamo un tour nel Museo.

L’Appartamento Reale

La storia dell’Appartamento Reale é la storia dell'intero palazzo, prima poco abitato e successivamente dimora stabile dei Sovrani. La Reggia di Capodimonte fu voluta da Carlo di Borbone nel 1738 e col tempo avrebbe accolto Ferdinando IV, re di Napoli a soli nove anni, Ferdinando II, sotto il quale l'edificio fu terminato, ma é solo con Carolina Bonaparte che il palazzo si trasforma in una residenza stabile. Con Gioacchino Murat viene realizzata la strada di collegamento con il centro della città, il famoso Ponte della Sanità (odierno Corso Amedeo di Savoia) che, spostando il traffico principale sulla nuova via, declassò l'antico borgo della Sanità, tagliandone i contatti col resto della città. E, forse, l'attuale quartiere della Sanità paga ancora dazio per quest'opera ingegneristica dalle irrimediabili conseguenze socio-culturali. L’edificio subisce una forte ristrutturazione a partire dal 1838, con il re Ferdinando II per proseguire sotto l'egida di casa Savoia: nel periodo successivo all'unità d'Italia vengono recuperati preziosi allestimenti come il Salottino di Porcellana dalla Reggia di Portici nel 1866.

Galleria delle porcellane

Qui sono esposte le porcellane di manifattura napoletana ed europea delle collezioni borboniche. Oggetti d'arredo, servizi da salotto, zuppiere e tutti gli oggetti da ricevimento comunemente utilizzati durante la vita e l'intrattenimento di corte eseguiti dalla Real Fabbrica di Napoli tra 700 e 800. Accanto alle manifatture napoletane si trovano raffinati esempi delle manifatture europee (Berlino, Sèvres e Vienna) giunte a Capodimonte attraverso la regina Maria Carolina d’Asburgo, moglie di Ferdinando IV di Borbone e figlia dell’imperatrice d’Austria Maria Teresa.

La Collezione Farnese

La Collezione Farnese é il nucleo fondante del Museo di Capodimonte e vi fu trasferita da Carlo di Borbone. La collezione ha origine dall’iniziativa di Alessandro Farnese (1468-1549), papa Paolo III, cultore di antichità (oggi al Museo Archeologico Nazionale) e arte figurativa. La famiglia farnese e i discendenti di Alessandro avrebbero continuato l'opera grazie all'apporto di artisti come Tiziano, El Greco, Giulio Clovio, Bertoja, Salviati e Guglielmo Della Porta, le cui opere sono la parte principale della raccolta. Altre opere firmate da Raffaello e Michelangelo furono donati dal colto bibliotecario Fulvio Orsini. A questi si aggiungono i cicli pittorici di Agostino e Annibale Carracci, beni confiscati altrove come capolavori di Andrea del Sarto, Giulio Romano, Correggio e Bruegel il Vecchio, e altre opere di Masaccio, Perugino, Luca Signorelli, Boccaccio Boccaccino e Joos van Cleve.

La Galleria delle cose rare



La settecentesca “Galleria delle cose rare” é una sorta di camera delle meraviglie, voluta dal duca Ranuccio II. Il pezzo più famoso è il Cofanetto in argento dorato e sbalzato, lapislazzuli, smalto e cristalli di rocca intagliati, per il cardinale Alessandro Farnese. Oltre a questi il curioso trofeo-gioco da tavola che presenta Diana, dea della caccia, sul cervo: si tratta di uno strambo oggetto per la mescita divertente del vino.
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