Musei della Federico II
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In giro per i più bei musei di Napoli, dal paleontologico al fisico
Sono numerosi i musei situati all'interno di alcuni dipartimenti dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, tra i più importanti troviamo: paleontologia, zoologia, antropologia, mineralogia e fisica.
Il Museo di Paleontologia ha sede nel lato Ovest del monastero dei Santi Marcellino e Festo attiguo all’elegante chiostro ed è considerato uno dei luoghi più belli da visitare. Nelle sale del Museo si possono ammirare pavimenti maiolicati di straordinario pregio, conservati in ottimo stato e presenti nell’attuale “Sala del Dinosauro”. Le collezioni paleontologiche racchiudono una serie di raccolte, acquisizioni e scambi che hanno progressivamente favorito l’incremento del numero degli esemplari che supera approssimativamente i 50.000 reperti.
Il Museo Zoologico ha come sede parte dei locali siti al primo piano del Collegio Maggiore dei Gesuiti. Le collezioni inizialmente raccolte, furono riorganizzate con la costruzione di un Salone Maggiore e di un secondo salone più piccolo, che servì ad ospitare il Museo di Anatomia generale e patologica. Entrambi furono inaugurati sotto il regno di Ferdinando II in occasione del VII Congresso degli Scienziati Italiani. Questo museo comprende un discreto numero di classi di vertebrati, ma è soprattutto ricca di uccelli e mammiferi. Tra gli esemplari di maggiore interesse storico e scientifico ci sono: la colomba dell’isola Norfolk, il Wallabi dall’unghia lunata, la Foca monaca, le scimmie sudamericane, la tigre siberiana, la femmina di Okapi e il Cervo porcino.
Il Museo di Antropologia fu creato dall'Università di Napoli partendo dal presupposto che bisognasse approfondire gli aspetti anatomo-istologici della medicina, attraverso lo studio di antichità locali d’epoca preistorica. Il museo possiede reperti di spicco, tra cui una preziosissima mummia boliviana in involucro a canestro, attribuita al 700 d.C. circa e proveniente dall’area di Tiwanaku, un centro cerimoniale appartenente alle Ande boliviane. Sono presenti molti crani e scheletri di mammiferi, principalmente classificabili in primati (un orangutan, tre macache, un cebo, due proscimmie) e non primati (insettivori, roditori, carnivori e monotremi). Inoltre il museo antropologico possiede 120 calchi facciali in gesso dipinto di tipi somatici africani e arabici; senza tralasciare i suggestivi materiali etnografici provenienti dall’Africa orientale ed equatoriale, dalle isole Andamane e dalla Nuova Zelanda. Fantastici gli oggetti di pietra, le macine a mano, i martelli, le asce-martello, le accette e lisciatoi di epoca primitiva.
Il Museo di Mineralogia, sito nella prestigiosa Biblioteca del Collegio Massimo dei Gesuiti, venne istituito da Ferdinando IV di Borbone per valorizzare le risorse minerarie appartenenti al Regno di Napoli. Sono presenti varie collezioni, tutte molto importanti e suggestive. Iniziamo con la Grande Collezione, che è costituita da minerali rappresentativi di numerose realtà geologiche del mondo, con particolare interesse scientifico e collezionistico. Poi c’è la Collezione Grandi Cristalli con cristalli di notevoli dimensioni, fra cui spicca la coppia di cristalli di quarzo ialino del Madagascar di 482 Kg, donata a Carlo III di Borbone. Tra le più importanti c’è la Collezione Vesuviana, arricchita nel tempo di specie rare rinvenute nel corso degli anni sul Vesuvio; di grande rilievo è anche la Collezione dei Cristalli Artificiali e quella dei Minerali dei Tufi Campani, che presenta vere e proprie rarità, in particolare la fluoborite e l’hornesite.
Imperdibile la Collezione delle Meteoriti con l’esemplare di siderite, rinvenuto nella città messicana di Toluca; a seguire c’è la Collezione delle Pietre Dure con cammei tipici dell’artigianato napoletano, per finire con la straordinaria Collezione delle Medaglie coniate attraverso l’utilizzo della lava del Vesuvio.
Il Museo di Fisica è nato su iniziativa di ricercatori dell’Istituto di Fisica dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, occupando i locali dell’antico refettorio del Collegio gesuitico. Il primo nucleo del Museo è riconoscibile nella collezione giunta a Napoli al seguito del regno di Carlo di Borbone, poi alimentata dalla fusione della collezione ferdinandea con quella del Gabinetto Fisico di epoca murattiana. Il Gabinetto fisico presenta molte macchine e strumenti provenienti dal Collegio militare della Nunziatella e alcuni preziosi strumenti di proprietà del fisico Macedonio Melloni. Attualmente da gabinetto fisico il complesso museale si è trasformato in un vero e proprio laboratorio di ricerca sperimentale.
Voi quale museo preferite?
Il Museo di Paleontologia ha sede nel lato Ovest del monastero dei Santi Marcellino e Festo attiguo all’elegante chiostro ed è considerato uno dei luoghi più belli da visitare. Nelle sale del Museo si possono ammirare pavimenti maiolicati di straordinario pregio, conservati in ottimo stato e presenti nell’attuale “Sala del Dinosauro”. Le collezioni paleontologiche racchiudono una serie di raccolte, acquisizioni e scambi che hanno progressivamente favorito l’incremento del numero degli esemplari che supera approssimativamente i 50.000 reperti.
Il Museo Zoologico ha come sede parte dei locali siti al primo piano del Collegio Maggiore dei Gesuiti. Le collezioni inizialmente raccolte, furono riorganizzate con la costruzione di un Salone Maggiore e di un secondo salone più piccolo, che servì ad ospitare il Museo di Anatomia generale e patologica. Entrambi furono inaugurati sotto il regno di Ferdinando II in occasione del VII Congresso degli Scienziati Italiani. Questo museo comprende un discreto numero di classi di vertebrati, ma è soprattutto ricca di uccelli e mammiferi. Tra gli esemplari di maggiore interesse storico e scientifico ci sono: la colomba dell’isola Norfolk, il Wallabi dall’unghia lunata, la Foca monaca, le scimmie sudamericane, la tigre siberiana, la femmina di Okapi e il Cervo porcino.
Il Museo di Antropologia fu creato dall'Università di Napoli partendo dal presupposto che bisognasse approfondire gli aspetti anatomo-istologici della medicina, attraverso lo studio di antichità locali d’epoca preistorica. Il museo possiede reperti di spicco, tra cui una preziosissima mummia boliviana in involucro a canestro, attribuita al 700 d.C. circa e proveniente dall’area di Tiwanaku, un centro cerimoniale appartenente alle Ande boliviane. Sono presenti molti crani e scheletri di mammiferi, principalmente classificabili in primati (un orangutan, tre macache, un cebo, due proscimmie) e non primati (insettivori, roditori, carnivori e monotremi). Inoltre il museo antropologico possiede 120 calchi facciali in gesso dipinto di tipi somatici africani e arabici; senza tralasciare i suggestivi materiali etnografici provenienti dall’Africa orientale ed equatoriale, dalle isole Andamane e dalla Nuova Zelanda. Fantastici gli oggetti di pietra, le macine a mano, i martelli, le asce-martello, le accette e lisciatoi di epoca primitiva.
Il Museo di Mineralogia, sito nella prestigiosa Biblioteca del Collegio Massimo dei Gesuiti, venne istituito da Ferdinando IV di Borbone per valorizzare le risorse minerarie appartenenti al Regno di Napoli. Sono presenti varie collezioni, tutte molto importanti e suggestive. Iniziamo con la Grande Collezione, che è costituita da minerali rappresentativi di numerose realtà geologiche del mondo, con particolare interesse scientifico e collezionistico. Poi c’è la Collezione Grandi Cristalli con cristalli di notevoli dimensioni, fra cui spicca la coppia di cristalli di quarzo ialino del Madagascar di 482 Kg, donata a Carlo III di Borbone. Tra le più importanti c’è la Collezione Vesuviana, arricchita nel tempo di specie rare rinvenute nel corso degli anni sul Vesuvio; di grande rilievo è anche la Collezione dei Cristalli Artificiali e quella dei Minerali dei Tufi Campani, che presenta vere e proprie rarità, in particolare la fluoborite e l’hornesite.
Imperdibile la Collezione delle Meteoriti con l’esemplare di siderite, rinvenuto nella città messicana di Toluca; a seguire c’è la Collezione delle Pietre Dure con cammei tipici dell’artigianato napoletano, per finire con la straordinaria Collezione delle Medaglie coniate attraverso l’utilizzo della lava del Vesuvio.
Il Museo di Fisica è nato su iniziativa di ricercatori dell’Istituto di Fisica dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, occupando i locali dell’antico refettorio del Collegio gesuitico. Il primo nucleo del Museo è riconoscibile nella collezione giunta a Napoli al seguito del regno di Carlo di Borbone, poi alimentata dalla fusione della collezione ferdinandea con quella del Gabinetto Fisico di epoca murattiana. Il Gabinetto fisico presenta molte macchine e strumenti provenienti dal Collegio militare della Nunziatella e alcuni preziosi strumenti di proprietà del fisico Macedonio Melloni. Attualmente da gabinetto fisico il complesso museale si è trasformato in un vero e proprio laboratorio di ricerca sperimentale.
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