Cosa si mangia di buono a Napoli? La gastronomia napoletana è il pilastro della cucina italiana, tanto famosa nel mondo. Dalle pietanze complesse allo street food, passando per la pasticceria e tutte le novità che la creatività culinaria napoletana sforna in continuazione.
Simile per forma e colore all’americana Red Velvet, la torta campana “Scazzetta del Cardinale” richiama il berretto di forma semisferica utilizzato da vescovi e alti prelati.
Un primo piatto semplice e gustoso derivante da un antico mestiere
La pasta allo scarpariello è una ricetta antichissima nata nei Quartieri Spagnoli di Napoli e si è poi diffusa in tutta la Campania, oltre ad essere molto apprezzata anche nel resto d’Italia.
Il carrubo: da cibo dei poveri a unità di misura per l'oro
A Napoli i frutti del carrubo vengono chiamati “sciuscelle”: un albero che cresce facilmente ed è presente in luoghi anche con condizioni climatiche ostili. Ad esempio, la zona circostante a Port’Alba era disseminata di queste piante al punto che l’antica entrata viene chiamata ancora “Porta Sciuscella”.
La zizzona di Battipaglia è una mozzarella di bufala di enormi dimensioni, che variano da 1 fino a 15 kg, la cui forma ricorda un abbondante seno femminile.
Le braciole napoletane sono degli involtini di carne bovina ripiene di uva passa, pinoli, aglio, prezzemolo e pecorino, sposate perfettamente con lo squisito ragù partenopeo, la cui cottura è un’arte tramandata da decenni nelle famiglie di questa città.
Le coviglie iniziarono a diffondersi a Napoli nell'Ottocento, consumate soprattutto a Mergellina, nel quartiere Chiaia. il gusto più tradizionale di questo semifreddo è al caffè oppure al cioccolato, di solito venduto in piccoli bicchieri di alluminio.