I segreti della Mostra d'Oltremare
| In città
Cubo d'Oro, Fontana dell'Esedra e resti di epoca romana
Tutti sanno che la Mostra d'Oltremare di Napoli è una delle più importanti sedi fieristiche del Sud Italia, ma sicuramente non sono note ai più alcuni edifici di notevole interesse storico-architettonico che sono parte integrante di questo complesso partenopeo.
Iniziamo dal Cubo d'oro, un edificio destinato ad attività espositiva, una location della Mostra d’Oltremare di Napoli per l’organizzazione di eventi ed iniziative di respiro internazionale, come ad esempio il Comicon o il Forum delle Culture. La struttura è stata realizzata in cemento armato e con pilastri ricoperti da pietrarsa, intervallati da vetrate con infissi a riquadri. Il resto della superficie è rivestita da un mosaico dorato che si ispira a decorazioni arabesche che sottolineano la forma geometrica della struttura stessa. La parte più antica, presente all'interno del Cubo d’oro, è nota come Salone dell’Impero, che fu decorato con varie iscrizioni e due affreschi dipinti da Giovanni Brancaccio; il pavimento interno è realizzato con pregiato marmo di Carrara.
Un’altro luogo molto suggestivo da visitare sono i sotterranei della spettacolare Fontana dell'Esedra, la vera regina del parco. Infatti, essa è considerata l'attrazione più ammirata alla Mostra d'Oltremare, perché riesce ad incantare il pubblico con i suoi giochi d'acqua e di luci di mille colori diversi.
Il polo fieristico di Napoli può essere paragonato al Montjuic di Barcellona, considerando che l’intera area della fontana dell'Esedra, progettata da Carlo Cocchia e Luigi Piccinato, si estende per svariati metri quadri ed è decorata finemente con maiolica del ‘500: sono rappresentate specie vegetali e figure umane, sempre più fitte nella parte centrale.
Durante i lavori di costruzione della Mostra d’Oltremare, verso la fine degli anni 30, vennero portati alla luce dei resti archeologici di epoca romana: un lungo tratto della via Puteolana, un mausoleo funerario ed alcuni pezzi appartenenti ad un antico acquedotto.
Purtroppo, durante la Seconda guerra mondiale, l’intera zona subì danni ingenti, ma per fortuna Amedeo Maiuri intervenne per restaurare l’ area archeologica. Il tratto della via Puteolana pavimentato con dei basoli in trachite lavica è ben visibile e ad uno sguardo più attento si notano i segni lasciati dalle ruote dei carri. Il mausoleo è un edificio a pianta quadrata circondato da un recinto; esso è ubicato lungo la strada e in origine faceva parte di una più ampia area sepolcrale.
Purtroppo oggi questa area archeologica, annessa alla Mostra d'Oltremare, è da tempo in stato di totale abbandono, senza essere mai stata valorizzata a pieno.
Voi conoscevate questi posti?
Iniziamo dal Cubo d'oro, un edificio destinato ad attività espositiva, una location della Mostra d’Oltremare di Napoli per l’organizzazione di eventi ed iniziative di respiro internazionale, come ad esempio il Comicon o il Forum delle Culture. La struttura è stata realizzata in cemento armato e con pilastri ricoperti da pietrarsa, intervallati da vetrate con infissi a riquadri. Il resto della superficie è rivestita da un mosaico dorato che si ispira a decorazioni arabesche che sottolineano la forma geometrica della struttura stessa. La parte più antica, presente all'interno del Cubo d’oro, è nota come Salone dell’Impero, che fu decorato con varie iscrizioni e due affreschi dipinti da Giovanni Brancaccio; il pavimento interno è realizzato con pregiato marmo di Carrara.
Un’altro luogo molto suggestivo da visitare sono i sotterranei della spettacolare Fontana dell'Esedra, la vera regina del parco. Infatti, essa è considerata l'attrazione più ammirata alla Mostra d'Oltremare, perché riesce ad incantare il pubblico con i suoi giochi d'acqua e di luci di mille colori diversi.
Il polo fieristico di Napoli può essere paragonato al Montjuic di Barcellona, considerando che l’intera area della fontana dell'Esedra, progettata da Carlo Cocchia e Luigi Piccinato, si estende per svariati metri quadri ed è decorata finemente con maiolica del ‘500: sono rappresentate specie vegetali e figure umane, sempre più fitte nella parte centrale.
Durante i lavori di costruzione della Mostra d’Oltremare, verso la fine degli anni 30, vennero portati alla luce dei resti archeologici di epoca romana: un lungo tratto della via Puteolana, un mausoleo funerario ed alcuni pezzi appartenenti ad un antico acquedotto.
Purtroppo, durante la Seconda guerra mondiale, l’intera zona subì danni ingenti, ma per fortuna Amedeo Maiuri intervenne per restaurare l’ area archeologica. Il tratto della via Puteolana pavimentato con dei basoli in trachite lavica è ben visibile e ad uno sguardo più attento si notano i segni lasciati dalle ruote dei carri. Il mausoleo è un edificio a pianta quadrata circondato da un recinto; esso è ubicato lungo la strada e in origine faceva parte di una più ampia area sepolcrale.
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