Palazzo Cellamare
| In città
Centro storico dell’alta società napoletana
Il palazzo Cellamare, noto anche come palazzo Francavilla, è un antico e maestoso palazzo nobiliare, ubicato nel quartiere San Ferdinando a Napoli. La fondazione del palazzo risale al XVI secolo, costruito per la volontà dell'abate di Sant'Angelo di Atella Giovanni Francesco Carafa.
Il nipote Luigi Carafa incaricò Ferdinando Manlio di restaurare l'edificio secondo i canoni architettonici cinquecenteschi.
Il palazzo Cellammare durante la rivolta di Masaniello fu assalito e occupato dal popolo e venne poi adibito a lazzaretto durante il periodo in cui ci fu l'epidemia di peste.
Una volta che l'ultimo principe di Stigliano passò a miglior vita, l'edificio divenne proprietà dello Stato, per poi essere riacquistato dal duca Antonio Giudice, principe di Cellamare e duca di Giovinazzo. Fu poi dimora del principe di Francavilla Michele Imperiali (da cui deriva il nome Palazzo Francavilla), che organizzava sfarzose feste, così come nel suo casino di caccia situato al Chiatamone.
Tali notizie sono tratte dagli scritti del filosofo Benedetto Croce, che descrisse gli anni d’oro di questo palazzo, che divenne in breve un punto di riferimento ed incontro per molti esponenti della nobiltà italiana.
Tra le illustri personalità di fama mondiale che risiedettero in questo edificio ci sono: Giacomo Casanova, Angelica Kauffmann, Jakob Philipp Hackert, Goethe, Torquato Tasso, Caravaggio e Renato Caccioppoli.
Il nipote Luigi Carafa incaricò Ferdinando Manlio di restaurare l'edificio secondo i canoni architettonici cinquecenteschi.
Il palazzo Cellammare durante la rivolta di Masaniello fu assalito e occupato dal popolo e venne poi adibito a lazzaretto durante il periodo in cui ci fu l'epidemia di peste.
Una volta che l'ultimo principe di Stigliano passò a miglior vita, l'edificio divenne proprietà dello Stato, per poi essere riacquistato dal duca Antonio Giudice, principe di Cellamare e duca di Giovinazzo. Fu poi dimora del principe di Francavilla Michele Imperiali (da cui deriva il nome Palazzo Francavilla), che organizzava sfarzose feste, così come nel suo casino di caccia situato al Chiatamone.
Tali notizie sono tratte dagli scritti del filosofo Benedetto Croce, che descrisse gli anni d’oro di questo palazzo, che divenne in breve un punto di riferimento ed incontro per molti esponenti della nobiltà italiana.
Tra le illustri personalità di fama mondiale che risiedettero in questo edificio ci sono: Giacomo Casanova, Angelica Kauffmann, Jakob Philipp Hackert, Goethe, Torquato Tasso, Caravaggio e Renato Caccioppoli.