Palazzo Spinelli di Tarsia, i nuovi giardini di Babilonia
| In città
Un palazzo storico nel cuore di Napoli
Il palazzo dei Principi Spinelli di Tarsia, appartenuto a una antica e nobile famiglia napoletana è una di quelle bellezze napoletane dimenticate, malinconiche. Costruito a ridosso delle mura cittadine, alle spalle dell’odierna piazza Dante, è un palazzo monumentale che nel progetto originale inglobava maestosi giardini e un loggione con busti.
Chi si addentrasse potrebbe ammirare quel che resta del ben più grandioso progetto di Domenico Antonio Vaccaro che tra il 1730 e il 1735 fu incaricato dal Principe Ferdinando Vincenzo Spinelli di dare inizio ai lavori di sistemazione.
L’intervento del Vaccaro modificò il terreno lungo un asse ideale, immaginando una loggia ortogonale che congiungesse il portone del palazzo al centro della città. La loggia svolgeva il compito di “disimpegnare il visitatore che, dal basso saliva al palazzo, dalla spiacevole sensazione della pendenza del terreno. Purtroppo ancora oggi il pessimo stato di conservazione della complessa opera non consente che una parziale e insufficiente ricognizione di quanto realizzò il Vaccaro.
La grande area verde all’interno del palazzo intendeva rifarsi ai giardini pensili di Babilonia, anche se purtroppo è oggi quasi del tutto scomparsa. Estinta la famiglia Spinelli, sul terreno del giardino del palazzo si pensò di stabilire un “mercato di commestibili”.
Purtroppo però l'idea del mercato non ebbe successo e i mercanti rifiutarono i nuovi spazi che furono destinati così a diversi impieghi. Mentre attualmente il palazzo è stato adibito a condominio privato,parte del terreno ha accolto e tuttora ospita il cineteatro Bracco, dedicato al commediografo Roberto Bracco.
Chi si addentrasse potrebbe ammirare quel che resta del ben più grandioso progetto di Domenico Antonio Vaccaro che tra il 1730 e il 1735 fu incaricato dal Principe Ferdinando Vincenzo Spinelli di dare inizio ai lavori di sistemazione.
L’intervento del Vaccaro modificò il terreno lungo un asse ideale, immaginando una loggia ortogonale che congiungesse il portone del palazzo al centro della città. La loggia svolgeva il compito di “disimpegnare il visitatore che, dal basso saliva al palazzo, dalla spiacevole sensazione della pendenza del terreno. Purtroppo ancora oggi il pessimo stato di conservazione della complessa opera non consente che una parziale e insufficiente ricognizione di quanto realizzò il Vaccaro.
La grande area verde all’interno del palazzo intendeva rifarsi ai giardini pensili di Babilonia, anche se purtroppo è oggi quasi del tutto scomparsa. Estinta la famiglia Spinelli, sul terreno del giardino del palazzo si pensò di stabilire un “mercato di commestibili”.
Purtroppo però l'idea del mercato non ebbe successo e i mercanti rifiutarono i nuovi spazi che furono destinati così a diversi impieghi. Mentre attualmente il palazzo è stato adibito a condominio privato,parte del terreno ha accolto e tuttora ospita il cineteatro Bracco, dedicato al commediografo Roberto Bracco.
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