Palazzo Carafa Maddaloni
| In città
Testimonianza dell'architettura barocca a Napoli
Palazzo Carafa Maddaloni è l'edificio che occupa un intero isolato tra via Toledo e via Sant'Anna dei Lombardi. Gravemente danneggiato dal terremoto del 1980, Palazzo Carafa Maddaloni è uno straordinario esempio di architettura barocca napoletana.
Realizzato da Cosimo Fanzago, uno dei più importanti architetti del 600 in Italia, Palazzo Maddaloni è internamente affrescato con i lavori dei maestri del barocco e del rococò napoletani Fedele Fischetti, Giacomo del Po e Micco Spadaro. I restauri iniziati nel 2010 hanno consentito di conosere l'originario splendore del fastoso portale in piperno e marmo statuario, che a partire dal 1580 permetteva l'accesso alla dimora storica voluta da Cesare D'Avalos marchese del Vasto e gran cancelliere del regno. Nel 1656 Diomede Carafa di Maddaloni acquistò il palazzo dal mercante fiammingo Gaspare Roomer e il restauro dello stabile fu affidato a Fanzago (sebbene altre fonti gli attribuiscano esclusivamente la loggia ed il portale). Il fastoso aspetto celebrativo del portale marmoreo segna la definitiva maturazione dell'artista. Per alcuni studiosi il lavoro al portale di Palazzo Maddaloni, commissionato da Diomede Carafa, avrebbe simboleggiato la fine di un periodo difficile per entrambi, sia per l'artista che per il committente: in quegli anni scoppiò la rivoluzione che portò alla Repubblica Napoletana di Masaniello e i rivoltosi ottennero di far scolpire i diritti appena riconosciuti al popolo, insieme al giuramento del vicerè, su un epitaffio in piazza Mercato.
Su richiesta dello stesso Masaniello, il vicerè affidò la realizzazione dell'opera a Fanzago che, tuttavia, fu tacciato dal popolo di essere filo-spagnolo, non completò l'opera e scappò a Roma. Le terribili scorribande che sconvolsero la città nel nome di Masaniello, dovettero procurare sonni poco tranquilli anche a Diomede Carafa, come attestano le cronache dell'epoca. Durante il 700, Palazzo Maddaloni ospitò le grandi feste della nobiltà partenopea, frequentate da quello che oseremo definire il jet-set dell'epoca: un giovane gentiluomo veneziano, Giacomo Casanova, descrisse lo splendore degli ambienti del palazzo nelle sue memorie. Palazzo Carafa Maddaloni è oggi abitato da circa cinquanta famiglie che oggi condividono la proprietà. Insieme a Palazzo Trabucco è uno dei più belli e importanti palazzi monumentali di Napoli. (ph:ilmattino)
Su richiesta dello stesso Masaniello, il vicerè affidò la realizzazione dell'opera a Fanzago che, tuttavia, fu tacciato dal popolo di essere filo-spagnolo, non completò l'opera e scappò a Roma. Le terribili scorribande che sconvolsero la città nel nome di Masaniello, dovettero procurare sonni poco tranquilli anche a Diomede Carafa, come attestano le cronache dell'epoca. Durante il 700, Palazzo Maddaloni ospitò le grandi feste della nobiltà partenopea, frequentate da quello che oseremo definire il jet-set dell'epoca: un giovane gentiluomo veneziano, Giacomo Casanova, descrisse lo splendore degli ambienti del palazzo nelle sue memorie. Palazzo Carafa Maddaloni è oggi abitato da circa cinquanta famiglie che oggi condividono la proprietà. Insieme a Palazzo Trabucco è uno dei più belli e importanti palazzi monumentali di Napoli. (ph:ilmattino)
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