Monastero dei Santi Severino e Sossio
| In città
Tre chiostri storici e tante sale da visitare
Sul lato orientale della Chiesa dei Santi Severino e Sossio vi è il Monastero, tra i più grandi della città di Napoli. Oltre l’originaria chiesa inferiore, è possibile ammirare tre chiostri monumentali, composti da circa 300 sale, ospitanti una istituzione importantissima: l'Archivio di Stato di Napoli.
All'interno del monastero più ampia e ricca raccolta documentaria dell'Italia meridionale, ricca di atti ufficiali e documenti di varia natura di grande rilievo storico. Il "chiostro di Marmo" (o grande), è il primo che incontrerete ed è visibilmente un'opera tardorinascimentale, infatti le arcate sono sorrette da colonne in marmo bianco di Carrara. Vi è anche un fantastico giardino, con quattro aiuole geometricamente disposte, al cui centro è possibile ammirare “la Teologia”, una scultura di Michelangelo Naccherino.
Tra gli ambienti principali del primo chiostro c'è la Sala Tasso, così chiamata in onore del soggiorno al monastero da parte dello scrittore nel 1594. Poi c’è la Sala del Capitolo (o Catasti), dove sono custoditi i volumi del catasto onciario del '700, con il soffitto decorato dagli affreschi seicenteschi di Belisario Corenzio con le Parabole di Gesù nella volta, le Allegorie della Passione nelle lunette laterali che si intervallano ad Allegorie della regola benedettina e una Crocifissione presente sopra la porta d'ingresso. Infine, un terzo ambiente è occupato dal Refettorio (o Sala Filangieri) e conserva gli atti delle cancellerie del Regno di Napoli e gli atti di governo fino all'unità d'Italia. Quest'ultima sala è caratterizzata nella parete frontale dagli affreschi della “Moltiplicazione dei pani e dei pesci” con sotto il San Benedetto che distribuisce il pane ai monaci; non da meno è il busto di Ferdinando II scolpito da Tito Angelini.
Una volta finito il giro tra le sale del chiostro di marmo, potrete proseguire ammirando il "chiostro del Platano", il cui nome deriva da un platano che sarebbe stato piantato da san Benedetto e le cui foglie avrebbero un effetto curativo. Nel portico si conservano alcuni affreschi rinascimentali di Antonio Solario raffiguranti le “Storie della vita di san Benedetto”. Infine, giungerete al "chiostro del Noviziato" (o piccolo), il cui piano superiore venne trasformato in un edificio a due piani, destinato in parte all'alloggio dei religiosi e in parte ospitante una scuola di Archivistica. Numerose sale sono destinate ad ospitare preziosi archivi, come l'antica biblioteca del monastero, contenente gli atti presidenziali dell'epoca borbonica, la sala Farnesiana, che conserva gli atti dei Farnese di Parma e la sala degli atti della Regia Camera della Sommaria.
Un complesso monastico davvero eccezionale quello dei Santi Severino e Sossio, che vi farà scoprire sale monumentali, contenenti opere di straordinario valore storico ed artistico.
All'interno del monastero più ampia e ricca raccolta documentaria dell'Italia meridionale, ricca di atti ufficiali e documenti di varia natura di grande rilievo storico. Il "chiostro di Marmo" (o grande), è il primo che incontrerete ed è visibilmente un'opera tardorinascimentale, infatti le arcate sono sorrette da colonne in marmo bianco di Carrara. Vi è anche un fantastico giardino, con quattro aiuole geometricamente disposte, al cui centro è possibile ammirare “la Teologia”, una scultura di Michelangelo Naccherino.
Tra gli ambienti principali del primo chiostro c'è la Sala Tasso, così chiamata in onore del soggiorno al monastero da parte dello scrittore nel 1594. Poi c’è la Sala del Capitolo (o Catasti), dove sono custoditi i volumi del catasto onciario del '700, con il soffitto decorato dagli affreschi seicenteschi di Belisario Corenzio con le Parabole di Gesù nella volta, le Allegorie della Passione nelle lunette laterali che si intervallano ad Allegorie della regola benedettina e una Crocifissione presente sopra la porta d'ingresso. Infine, un terzo ambiente è occupato dal Refettorio (o Sala Filangieri) e conserva gli atti delle cancellerie del Regno di Napoli e gli atti di governo fino all'unità d'Italia. Quest'ultima sala è caratterizzata nella parete frontale dagli affreschi della “Moltiplicazione dei pani e dei pesci” con sotto il San Benedetto che distribuisce il pane ai monaci; non da meno è il busto di Ferdinando II scolpito da Tito Angelini.
Una volta finito il giro tra le sale del chiostro di marmo, potrete proseguire ammirando il "chiostro del Platano", il cui nome deriva da un platano che sarebbe stato piantato da san Benedetto e le cui foglie avrebbero un effetto curativo. Nel portico si conservano alcuni affreschi rinascimentali di Antonio Solario raffiguranti le “Storie della vita di san Benedetto”. Infine, giungerete al "chiostro del Noviziato" (o piccolo), il cui piano superiore venne trasformato in un edificio a due piani, destinato in parte all'alloggio dei religiosi e in parte ospitante una scuola di Archivistica. Numerose sale sono destinate ad ospitare preziosi archivi, come l'antica biblioteca del monastero, contenente gli atti presidenziali dell'epoca borbonica, la sala Farnesiana, che conserva gli atti dei Farnese di Parma e la sala degli atti della Regia Camera della Sommaria.
Un complesso monastico davvero eccezionale quello dei Santi Severino e Sossio, che vi farà scoprire sale monumentali, contenenti opere di straordinario valore storico ed artistico.
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