La strada più lunga di Napoli
| In città
La strada più lunga di Napoli deve essere anche una delle più importanti
La strada più lunga di Napoli è anche una delle più belle ed eleganti. Se gli indizi non bastano prosegui e scoprilo!
Facciamo un'ipotetica passeggiata per tutto il Corso Vittorio Emanuele, da Mergellina a Piazza Mazzini. Il Corso ha inizio all'altezza della Stazione ferroviaria di Mergellina, a Piedigrotta. Proprio qui si trova il Parco Vergiliano con la Tomba di Virgilio. Procedendo verso il centro il Corso Vittorio Emanuele, la strada più lunga di Napoli si fa tortuosa e ricca di curve: il lato sinistro, come vedrete, è pienamente occupato da palazzi mentre di fronte, sul lato destro, le costruzioni vanno "abbassandosi" fino a rivelare lo strepitoso panorama del golfo di Napoli, dominato dal Vesuvio e "decorato" dall'isola di Capri. Chissà cosa pensa di questo ameno posto di lavoro il benzinaio che sta alla pompa nei pressi di Via del parco Margherita?
A proposito: da qui si può scendere verso piazza Amedeo e Via dei Mille, le strade più eleganti di Chiaia, con i brand dell'alta moda. Dove puoi trovare anche i famosi Baretti di San pasquale per un aperitivo nelle stradine del borgo. Proseguiamo il nostro tour sul Corso e fermiamoci alla Stazione della Funicolare Centrale: di fronte a noi una fitta rete di vicoli ci porta nei Quartieri Spagnoli, uno dei luoghi più caratteristici e pittoreschi di Napoli. Fa attenzione: questi vicoli possono portarti tanto a Palazzo Reale quanto a piazza Carità, bisogna conoscerli bene se non si vuol rimanere imprigionati nei Quartieri Spagnoli. Se non sei pratico/a, accetta questo consiglio: se ti perdi, continua scendere e prima o poi giungerai a via Chiaia o a Via Toledo.
Ma noi proseguiamo la nostra passeggiata: la prossima fermata è l'invisibile incrocio con la minuscola ma portentosa via Sant'Antonio ai Monti, una viuzza esclusivamente pedonale che ci porta nel bel mezzo di Montesanto. Altro consiglio: fate questa passeggiata, magari in orari diurni, e godetevi un fantastico spaccato della città, che in pochi conoscono per davvero.
Sempre con lo sguardo rivolto a destra continuiamo il percorso, che volge quasi al termine: abbiamo fatto circa 4 km! Siamo nelle vicinanze di Piazza Mazzini, quartiere Avvocata: da qui in 5 minuti si raggiunge il Museo Archeologico Nazionale, ma ancora una volta vi suggeriamo di "farvela a piedi" attraverso i vicoli su cui si sviluppa la zona di Salita Tarsia e di via Gesu e Maria. E qui vi attende un grande paradosso: La strada più stretta di Napoli! O almeno, una di quelle che se la batte: via Pontecorvo! Da queste parti si trova Il Museo Hermann Nitsch, se vi va un'esplorazione nell'arte moderna. Fine della passeggiata.
Quante cose ci sono eh? E chissà quante altre avremo dimenticato! Se ti trovi lì, ragguagliaci. Ne saremmo lieti!
Con i suoi circa 5 km di lunghezza, che si snodano attraverso almeno tre quartieri della città, il Corso Vittorio Emanuele II è la strada più lunga di Napoli. Costruito a metà 800 da una squadra di progettisti formata da Errico Alvino, Francesco Saponieri, Luigi Cangiano, Antonio Francesconi e Francesco Gavaudan, il Corso (originariemente intestato a Maria Teresa) doveva collegare la parte bassa della città con l'allora nascente quartiere del Vomero e la zona collinare, sempre più oggetto dell'attività edilizia per conto delle famiglie aristocratiche ed agiate, che qui, al fresco degli alberi e dei boschetti, desideravano trascorrere le afose giornate estive partenopee.
Facciamo un'ipotetica passeggiata per tutto il Corso Vittorio Emanuele, da Mergellina a Piazza Mazzini. Il Corso ha inizio all'altezza della Stazione ferroviaria di Mergellina, a Piedigrotta. Proprio qui si trova il Parco Vergiliano con la Tomba di Virgilio. Procedendo verso il centro il Corso Vittorio Emanuele, la strada più lunga di Napoli si fa tortuosa e ricca di curve: il lato sinistro, come vedrete, è pienamente occupato da palazzi mentre di fronte, sul lato destro, le costruzioni vanno "abbassandosi" fino a rivelare lo strepitoso panorama del golfo di Napoli, dominato dal Vesuvio e "decorato" dall'isola di Capri. Chissà cosa pensa di questo ameno posto di lavoro il benzinaio che sta alla pompa nei pressi di Via del parco Margherita?
A proposito: da qui si può scendere verso piazza Amedeo e Via dei Mille, le strade più eleganti di Chiaia, con i brand dell'alta moda. Dove puoi trovare anche i famosi Baretti di San pasquale per un aperitivo nelle stradine del borgo. Proseguiamo il nostro tour sul Corso e fermiamoci alla Stazione della Funicolare Centrale: di fronte a noi una fitta rete di vicoli ci porta nei Quartieri Spagnoli, uno dei luoghi più caratteristici e pittoreschi di Napoli. Fa attenzione: questi vicoli possono portarti tanto a Palazzo Reale quanto a piazza Carità, bisogna conoscerli bene se non si vuol rimanere imprigionati nei Quartieri Spagnoli. Se non sei pratico/a, accetta questo consiglio: se ti perdi, continua scendere e prima o poi giungerai a via Chiaia o a Via Toledo.
Ma noi proseguiamo la nostra passeggiata: la prossima fermata è l'invisibile incrocio con la minuscola ma portentosa via Sant'Antonio ai Monti, una viuzza esclusivamente pedonale che ci porta nel bel mezzo di Montesanto. Altro consiglio: fate questa passeggiata, magari in orari diurni, e godetevi un fantastico spaccato della città, che in pochi conoscono per davvero.
Sempre con lo sguardo rivolto a destra continuiamo il percorso, che volge quasi al termine: abbiamo fatto circa 4 km! Siamo nelle vicinanze di Piazza Mazzini, quartiere Avvocata: da qui in 5 minuti si raggiunge il Museo Archeologico Nazionale, ma ancora una volta vi suggeriamo di "farvela a piedi" attraverso i vicoli su cui si sviluppa la zona di Salita Tarsia e di via Gesu e Maria. E qui vi attende un grande paradosso: La strada più stretta di Napoli! O almeno, una di quelle che se la batte: via Pontecorvo! Da queste parti si trova Il Museo Hermann Nitsch, se vi va un'esplorazione nell'arte moderna. Fine della passeggiata.
Quante cose ci sono eh? E chissà quante altre avremo dimenticato! Se ti trovi lì, ragguagliaci. Ne saremmo lieti!