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Chiesa di San Gregorio Armeno, le curiosità che non conosci


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La prima idea che viene in mente è la strada dei presepi
In realtà, via San Gregorio Armeno deve il suo nome alla chiesa omonima che è una delle più antiche di Napoli, risalente all’VIII secolo. La strada è famosa in tutto il mondo perché sede delle botteghe dell'arte presepiale napoletana. Vi siete mai chiesti che cosa lega Napoli ad un santo di un paese così lontano e quale storia nasconde il monastero di San Gregorio Armeno?

Storia della chiesa di San Gregorio Armeno

Per scoprire chi è San Gregorio Armeno, bisogna andare alle origini del cristianesimo. Pensate, San Gregorio Armeno è stato il fondatore del primo stato cristiano del mondo, l’Armenia che adottò il credo cristiano come religione ufficiale prima che ciò avvenisse nella Roma di Costantino. Nell’VIII secolo a Costantinopoli si verificarono delle lotte tra iconoclasti e iconodulici ovvero tra cristiani favorevoli e contrari alla venerazione delle immagini sacre. L’atmosfera tesa spinse le suore basiliane a lasciare la città e trasferirsi a Napoli, dove fondarono un monastero in onore di San Gregorio Armeno, che nasconde delle curiosità spesso sconosciute ai napoletani stessi.

Nel chiostro del monastero di San Gregorio Armeno, una targa ricorda che dall’inizio del periodo di Avvento (dalla seconda settimana di dicembre) soltanto la madre badessa poteva utilizzare i due forni (quello grande e quello piccolo) e quindi non rispettare il digiuno, a differenza delle altre suore. Le scale sante Con il Concilio di Trento vennero istituite anche delle penitenze obbligatorie e i monasteri dell’epoca si adeguarono di conseguenza. Nel monastero di San Gregorio Armeno, ad esempio, nel 1692 vennero introdotte le “Scale Sante”, una scalinata costruita in un ambiente situato nella parte sinistra dell’altare maggiore, accessibile tramite il presbiterio. La particolarità sta nel fatto che le suore dovevano salire, in ginocchio, la scalinata ogni venerdì di marzo. Questa pratica è rimasta fino ai primi anni dell’Ottocento. Oggi la scala è ancora visibile e riflette la grandezza del barocco napoletano. Nella parte inferiore della scalinata, infatti, troviamo un dipinto che rappresenta degli angeli e dei simboli della passione.

Suore di clausura

Dal presbiterio della chiesa di San Gregorio armeno si entra nel corridoio delle monache dal quale le suore, nascoste, assistevano alle messa. Il corridoio ospita gli altarini di legno e oggetti ricchi di storia: statue di Gesù Bambino e statuine di santi con abiti e parrucche d’epoca ma anche mobili in miniatura, utilizzati dalle monache di clausura. Nella chiesa di San Gregorio Armeno troviamo anche un’altra scala che ricorda la vita delle religiose all’interno delle mura conventuali: la scala d’ingresso al monastero. Nel muro sinistro della scala sono dipinti degli scorci prospettici e delle finestre finte con cani e gatti sui davanzali. Queste riproduzioni della realtà impresse sulla superficie della parete servivano a ricordare alle monache di clausura il mondo esterno, per loro inaccessibile. Ai lati dell’entrata principale, inoltre, troviamo due porticine che nascondono gli unici mezzi con cui le monache di clausura comunicavano con l’esterno: le ruote, utilizzate per il passaggio di cibo, lettere, vestiti, ecc.

Infine, di particolare interesse storico è la Sala del tesoro, dove sono conservate antiche reliquie.

Se desiderate visitare i luoghi che vi abbiamo suggerito, tenete presenti le seguenti indicazioni:
La chiesa e il chiostro sono aperti tutti i giorni
Il cappellone e i locali adiacenti sono aperti soltanto il 25 agosto, in occasione della festa di Santa Patrizia.
Alcuni luoghi della chiesa, invece, sono visitabili soltanto con il permesso dell’ufficio SPSAE (Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico-Artistico ed Etnoantropologico).