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Quartieri Spagnoli, il cuore di Napoli


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Quartieri Spagnoli: chi ci viveva e perché si chiamano così?
I Quartieri Spagnoli sono un nucleo di rilevanza storico-artistica sorto nel XVI secolo, con lo scopo primario di accogliere le truppe militari spagnole destinate alla repressione delle rivolte della popolazione napoletana.

Questa zona fu anche usata come dimora temporanea da coloro che passavano per la città di Napoli, diretti in altri luoghi dove si svolgevano guerriglie e moti rivoluzionari. Fin dalle origini i Quartieri Spagnoli furono contraddistinti da fenomeni di criminalità e prostituzione, legata alla continua ricerca di svago da parte dei soldati spagnoli.

Nonostante l'emanazione, da parte del viceré di Napoli, don Pedro de Toledo, di alcune leggi tese a limitare il dilagante e preoccupante fenomeno, il quartiere rimase nel suo stato di anarchia e degrado per molti anni. Più di recente nei Quartieri Spagnoli si stanno mettendo in atto dei progetti di riabilitazione graduale, agevolati dalla conformazione urbanistica, dall'apertura di nuovi negozi e ristoranti, e dall'apertura della stazione metropolitana della Linea 1 - Toledo. I Quartieri Spagnoli sono ripresi da video e foto di curiosi e turisti provenienti da tutto il mondo, affascinati da un ambiente così folkloristico e al contempo problematico, ma che permette di conoscere lo stile di vita napoletano in tutte le sue sfaccettature.

Inoltre, le strade sono popolate da tantissimi studenti universitari, sia italiani che stranieri, che affittano appartamenti in zona, per raggiungere facilmente le sedi universitarie vicine. In questa zona ci sono anche i cosiddetti bassi napoletani, per molti simbolo di degrado urbano, mentre ad esempio per il drammaturgo Eduardo De Filippo essi erano fonte di grande ispirazione; infatti, egli ambientava spesso in questi vicoli le sue commedie, poiché al loro interno trovava un'umanità viva e ricca di sentimenti.