Piante rare all'Orto Botanico di Napoli
| In città
Un orto ricco di esemplari vegetali da salvaguardare
Le attività svolte attualmente dall'Orto Botanico di Napoli riguardano principalmente la ricerca, la didattica e la conservazione di specie rare o minacciate di estinzione.
Nei pressi del viale principale dell’Orto Botanico, si ergono esemplari di palma delle Canarie intervallati da un esemplare altrettanto raro di palma americana Washingtonia; sul lato interno del viale si possono ammirare alcune specie di platano orientale.
Nell'orto partenopeo sono custodite collezioni relative a gruppi di piante sempre più rare perfettamente immerse nei loro habitat naturale, come ad esempio le Cycadales e le felci arboree, e sono coltivate entità endemiche campane, come ad esempio la Kochia saxicola e la Primula palinuri; oppure esemplari scomparsi dai siti naturali della Campania, come l'Ipomoea imperati. Queste specie nostrane vengono riprodotte o moltiplicate, così da poter essere usate per un’eventuale reintroduzione in natura qualora scomparissero dai loro ambienti naturali.
Il Filiceto dell’Orto Botanico è un ambiente artificiale che ospita esclusivamente vegetali con un corpo diviso in radici, fusto e foglie e che non producono semi. Sono qui presenti piante appartenenti a varie divisioni, tra cui la Selaginella, l'Equisetum e la Polypodiophyta (felci). Spiccano le felci arboree appartenenti ai generi Cyathea e Dicksonia, diffusissime in Australia ed in Nuova Zelanda; molto particolare è la Azolla maggiore, ovvero una felce galleggiante nelle cui foglie vive un cianobatterio capace di fissare l’azoto atmosferico.
In un settore dell’Agrumeto sono esposte alcune specie interessanti: la Poncirus trifoliata, nota come arancio trifogliato essendo provvista di foglie divise in tre parti, di cui solo quella centrale è la vera lamina fogliare; il “dragone volante”, dai fantastici rami contorti, che ben si adattano a decorare vari ambienti; la limetta rotonda e digitiforme australiana, entrambe dai frutti molto profumati. Infine, meritano menzione l’arancio amaro a buccia percorsa da canali, detto “Scompiglio di Venere” e una pianta i cui frutti hanno la buccia in parte arancione e in parte gialla, la cosiddetta “braghe tedesche” (dalla tipica divisa indossata dai soldati Lanzichenecchi): si tratta di una chimera da innesto, derivata dall’incrocio tra un limone e un arancio amaro.
Ci sono anche piante più tradizionali e diffuse in natura, ma non per questo immeritevoli di essere citate; tra le tante spiccano le piante medicinali, come il chinotto e il bergamotto, da cui si ricavano oli essenziali usati per i profumi e per prodotti di bellezza.
Voi conoscevate tutti questi esemplari rari?
Nei pressi del viale principale dell’Orto Botanico, si ergono esemplari di palma delle Canarie intervallati da un esemplare altrettanto raro di palma americana Washingtonia; sul lato interno del viale si possono ammirare alcune specie di platano orientale.
Nell'orto partenopeo sono custodite collezioni relative a gruppi di piante sempre più rare perfettamente immerse nei loro habitat naturale, come ad esempio le Cycadales e le felci arboree, e sono coltivate entità endemiche campane, come ad esempio la Kochia saxicola e la Primula palinuri; oppure esemplari scomparsi dai siti naturali della Campania, come l'Ipomoea imperati. Queste specie nostrane vengono riprodotte o moltiplicate, così da poter essere usate per un’eventuale reintroduzione in natura qualora scomparissero dai loro ambienti naturali.
Il Filiceto dell’Orto Botanico è un ambiente artificiale che ospita esclusivamente vegetali con un corpo diviso in radici, fusto e foglie e che non producono semi. Sono qui presenti piante appartenenti a varie divisioni, tra cui la Selaginella, l'Equisetum e la Polypodiophyta (felci). Spiccano le felci arboree appartenenti ai generi Cyathea e Dicksonia, diffusissime in Australia ed in Nuova Zelanda; molto particolare è la Azolla maggiore, ovvero una felce galleggiante nelle cui foglie vive un cianobatterio capace di fissare l’azoto atmosferico.
In un settore dell’Agrumeto sono esposte alcune specie interessanti: la Poncirus trifoliata, nota come arancio trifogliato essendo provvista di foglie divise in tre parti, di cui solo quella centrale è la vera lamina fogliare; il “dragone volante”, dai fantastici rami contorti, che ben si adattano a decorare vari ambienti; la limetta rotonda e digitiforme australiana, entrambe dai frutti molto profumati. Infine, meritano menzione l’arancio amaro a buccia percorsa da canali, detto “Scompiglio di Venere” e una pianta i cui frutti hanno la buccia in parte arancione e in parte gialla, la cosiddetta “braghe tedesche” (dalla tipica divisa indossata dai soldati Lanzichenecchi): si tratta di una chimera da innesto, derivata dall’incrocio tra un limone e un arancio amaro.
Ci sono anche piante più tradizionali e diffuse in natura, ma non per questo immeritevoli di essere citate; tra le tante spiccano le piante medicinali, come il chinotto e il bergamotto, da cui si ricavano oli essenziali usati per i profumi e per prodotti di bellezza.
Voi conoscevate tutti questi esemplari rari?
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