Real Bosco di Capodimonte
| In città
130 ettari di estensione con alberi secolari e varie specie vegetali
Insieme alla Villa San Michele di Capri si è piazzato al primo posto fra i parchi più belli d'Italia nel concorso "Il Parco più bello d'Italia".
Il bosco era nato come riserva reale di caccia voluta da Carlo III di Borbone nel 1734, e circonda l'omonima reggia, oggi sede di un ricco museo nazionale visitato da numerosi turisti per le collezioni di porcellane reali appartenute nei secoli alla dinastia che ha dominato il regno di Napoli.
Il piano originario del parco fu disegnato dall'architetto Ferdinando Sanfelice, mentre il piazzale d'ingresso fu realizzato da Ferdinando Fuga, che progettò anche i quattro viali principali e quello al centro. Meno frequentato del Virgiliano è comunque la meta di sportivi e bisognosi di relax. L'accesso al parco vero e proprio, quello dove si sviluppa il bosco, è consentito da tre porte: la principale è la Porta di Mezzo, con cancello in ferro battuto, ritenuto essere uno dei più eleganti esempi di opere del rococò napoletano, completata nel 1736 ed originariamente ornata con stemmi ed effigi borboniche, oltre ad essere affiancata da corpi di guardia ed abitazione del custode, realizzato da Antonio Canevari e portati a termine da Ferdinando Fuga. Poi c’è la Porta di Miano, realizzata tra il 1837 ed il 1840, ed infine la Porta di Santa Maria dei Monti, costruita o alle fine del XVIII secolo o dai francesi, in seguito caduta in disuso e così chiamata per mezzo di un antico monastero posto nelle vicinanze. Nel parco ci sono numerose varietà di alberi secolari come querce, lecci, olmi, tigli e castagni: accanto a queste, in passato, erano presenti coltivazioni di alberi da frutta, specialmente agrumi; inoltre, quando la zona era adibita a riserva di caccia reale,era possibile incontrare tortore, beccafichi, tordi, fagiani boemi, lepri, conigli e cervi.
Il bosco era nato come riserva reale di caccia voluta da Carlo III di Borbone nel 1734, e circonda l'omonima reggia, oggi sede di un ricco museo nazionale visitato da numerosi turisti per le collezioni di porcellane reali appartenute nei secoli alla dinastia che ha dominato il regno di Napoli.
Il piano originario del parco fu disegnato dall'architetto Ferdinando Sanfelice, mentre il piazzale d'ingresso fu realizzato da Ferdinando Fuga, che progettò anche i quattro viali principali e quello al centro. Meno frequentato del Virgiliano è comunque la meta di sportivi e bisognosi di relax. L'accesso al parco vero e proprio, quello dove si sviluppa il bosco, è consentito da tre porte: la principale è la Porta di Mezzo, con cancello in ferro battuto, ritenuto essere uno dei più eleganti esempi di opere del rococò napoletano, completata nel 1736 ed originariamente ornata con stemmi ed effigi borboniche, oltre ad essere affiancata da corpi di guardia ed abitazione del custode, realizzato da Antonio Canevari e portati a termine da Ferdinando Fuga. Poi c’è la Porta di Miano, realizzata tra il 1837 ed il 1840, ed infine la Porta di Santa Maria dei Monti, costruita o alle fine del XVIII secolo o dai francesi, in seguito caduta in disuso e così chiamata per mezzo di un antico monastero posto nelle vicinanze. Nel parco ci sono numerose varietà di alberi secolari come querce, lecci, olmi, tigli e castagni: accanto a queste, in passato, erano presenti coltivazioni di alberi da frutta, specialmente agrumi; inoltre, quando la zona era adibita a riserva di caccia reale,era possibile incontrare tortore, beccafichi, tordi, fagiani boemi, lepri, conigli e cervi.
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