Jacopo Sannazaro, umanista napoletano
Vita e opere del poeta nel capoluogo partenopeo
Jacopo Sannazaro nacque a Napoli, nel 1457, da una famiglia di nobili origini; dopo la morte prematura del padre, il poeta trascorse la sua adolescenza tra Napoli, Nocera dei Pagani e San Cipriano Picentino, luoghi che ispirarono la sua "Arcadia", un prosimetro di ambientazione pastorale.
In questa opera egli vive bucolicamente con i pastori, partecipa alla loro vita, ai riti, ai canti in onore di Pan e Pale ma non può dimenticare l'amata che scoprirà defunta, appena farà ritorno a Napoli guidato lungo vie sotterranee da una bellissima ninfa. A Napoli fu discepolo di Giuniano Maio e Lucio Crasso, docenti di poetica e di retorica e decise di iscriversi all'Accademia Pontaniana, fondata da Giovanni Pontano, dove venne soprannominato Actius Syncerus (Azio Sincero).
Divenuto un affermato poeta e uomo di corte, ricevette in dono da Federico d'Aragona la residenza di campagna Villa Mergellina, dove trascorreva amabilmente i pomeriggi. La tomba del poeta Jacopo Sannazaro, morto a Napoli nel 1530, fu posta nella Chiesa degli Olivetani(oggi Santa Maria del Parto a Mergellina); essa venne decorata con le statue di Apollo e Minerva dell'Ammannati, e con un rilievo con satiri realizzato da Silvio Cosini.
C’è il liceo classico “Jacopo Sannazaro”, situato a pochi passi dalla funicolare Centrale, nel cuore del quartiere Vomero; questo liceo ha formato personaggi dai nomi molto influenti per la città di Napoli: Stefano Caldoro, Luciano De Crescenzo, Gerardo Marotta, Adolfo Pansini, Silvano Labriola e Valerio Caprara. Dedicato al poeta è anche il Teatro Sannazaro, soprannominato la “Bomboniera di Via Chiaia”, il salotto di Napoli per eccellenza; l'ingresso è stato adibito a caffè all'aperto e intitolato "Il caffè di donna Luisa", in omaggio a Luisa Conte, famosa interprete e protagonista del teatro napoletano.
In questa opera egli vive bucolicamente con i pastori, partecipa alla loro vita, ai riti, ai canti in onore di Pan e Pale ma non può dimenticare l'amata che scoprirà defunta, appena farà ritorno a Napoli guidato lungo vie sotterranee da una bellissima ninfa. A Napoli fu discepolo di Giuniano Maio e Lucio Crasso, docenti di poetica e di retorica e decise di iscriversi all'Accademia Pontaniana, fondata da Giovanni Pontano, dove venne soprannominato Actius Syncerus (Azio Sincero).
Divenuto un affermato poeta e uomo di corte, ricevette in dono da Federico d'Aragona la residenza di campagna Villa Mergellina, dove trascorreva amabilmente i pomeriggi. La tomba del poeta Jacopo Sannazaro, morto a Napoli nel 1530, fu posta nella Chiesa degli Olivetani(oggi Santa Maria del Parto a Mergellina); essa venne decorata con le statue di Apollo e Minerva dell'Ammannati, e con un rilievo con satiri realizzato da Silvio Cosini.
C’è il liceo classico “Jacopo Sannazaro”, situato a pochi passi dalla funicolare Centrale, nel cuore del quartiere Vomero; questo liceo ha formato personaggi dai nomi molto influenti per la città di Napoli: Stefano Caldoro, Luciano De Crescenzo, Gerardo Marotta, Adolfo Pansini, Silvano Labriola e Valerio Caprara. Dedicato al poeta è anche il Teatro Sannazaro, soprannominato la “Bomboniera di Via Chiaia”, il salotto di Napoli per eccellenza; l'ingresso è stato adibito a caffè all'aperto e intitolato "Il caffè di donna Luisa", in omaggio a Luisa Conte, famosa interprete e protagonista del teatro napoletano.
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