Amalfi e il potere dei mari
Storia e luoghi di culto della più importante Repubblica marinara
La città di Amalfi dà il nome al tratto della penisola su cui sorge: la costiera amalfitana, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
La Repubblica marinara di Amalfi riuscì ad acquisire l'indipendenza dal Ducato di Napoli nel lontano 839, quando regnava il principe di Benevento Sicardo, che morì in una congiura di palazzo; a quel punto gli amalfitani decisero di scacciare il presidio longobardo e diedero vita alla repubblica di Amalfi.
I mercanti amalfitani sottrassero agli Arabi il monopolio dei commerci nel Mar Mediterraneo e fondarono vaste basi mercantili nell'Italia Meridionale, in Nordafrica ed in Medio Oriente.
All'epoca Amalfi si estendeva dal fiume Sarno a Vietri, a occidente confinava col Ducato di Sorrento e possedeva anche Capri e il ducato di Salerno.
Poi iniziò una progressiva fase di declino, poiché a prevaricare furono altre due città campane, ovvero Napoli e Salerno.
Famosissimo è il Museo della carta di Amalfi, che fu tra le prime città a scoprire l’esistenza della carta, insieme alle altre Repubbliche Marinare (Pisa, Genova e Venezia). Quest'ultime si erano stanziate in Siria e lungo le coste della Palestina, collocando lì i maggiori centri per la produzione di carta. Amalfi già nel IX secolo aveva propri fondachi in molte città siciliane, ed è tutt'ora in perenne conflitto con Fabriano, per aggiudicarsi il primato nella produzione cartiera in Italia. Il Museo della carta di Amalfi, racchiude molte testimonianze storiche, comprendenti il sistema di canali e le torri di alimentazioni, la cartiera del XIII sec, la sala dei Magistri e la preziosa biblioteca "Nicola Milano".
Se visitate Amalfi, non potete perdere un giro nella Cattedrale di Sant'Andrea, il principale luogo di culto cattolico, che si trova proprio nel centro città.
La parte più bella di questo Duomo si trova sul lato sinistro del portico, da cui si accede al fantastico Chiostro del Paradiso, un piccolo angolo d'oriente. Esso consiste in un quadriportico con archi a sesto acuto intrecciati, di ispirazione arabo-normanna, e sorretti da colonnine binate; sono presenti sei cappelle affrescate con resti di pitture databili al trecento raffiguranti una Crocifissione, un Cristo Pantocratore e Storie dei Santi Cosma e Damiano, oltre a cinque sarcofagi risalenti ad epoca romana.
Un'altra importantissima istituzione per la città di Amalfi è il Museo Civico, sito al primo piano del Palazzo Municipale dell'antica Repubblica Marinara.
Accanto alle opere del pittore Morelli, sono stati esposti gonfaloni, paramenti sacri, cimeli storici e i costumi usati nelle regate storiche.
L’oggetto più interessante è sicuramente la redazione quattrocentesca della "Tabula Amalphitana", codice marittimo risalente alle origini della celebre Repubblica Marinara. La Tabula contiene le norme riguardanti ogni aspetto della navigazione, a partire dal nolo fino agli indennizzi dell'assicurazione, per passare poi agli obblighi e ai diritti del marinaio. Nel museo sono custoditi antichi strumenti nautici ed altri oggetti appartenuti alla marineria medievale.
Se non li avete già visitati, non vi resta che esplorare questi posti ricchi di fascino e storia, che vi faranno rivivere le gesta marittime della Repubblica marinara per eccellenza...Amalfi!
La Repubblica marinara di Amalfi riuscì ad acquisire l'indipendenza dal Ducato di Napoli nel lontano 839, quando regnava il principe di Benevento Sicardo, che morì in una congiura di palazzo; a quel punto gli amalfitani decisero di scacciare il presidio longobardo e diedero vita alla repubblica di Amalfi.
I mercanti amalfitani sottrassero agli Arabi il monopolio dei commerci nel Mar Mediterraneo e fondarono vaste basi mercantili nell'Italia Meridionale, in Nordafrica ed in Medio Oriente.
All'epoca Amalfi si estendeva dal fiume Sarno a Vietri, a occidente confinava col Ducato di Sorrento e possedeva anche Capri e il ducato di Salerno.
Poi iniziò una progressiva fase di declino, poiché a prevaricare furono altre due città campane, ovvero Napoli e Salerno.
Famosissimo è il Museo della carta di Amalfi, che fu tra le prime città a scoprire l’esistenza della carta, insieme alle altre Repubbliche Marinare (Pisa, Genova e Venezia). Quest'ultime si erano stanziate in Siria e lungo le coste della Palestina, collocando lì i maggiori centri per la produzione di carta. Amalfi già nel IX secolo aveva propri fondachi in molte città siciliane, ed è tutt'ora in perenne conflitto con Fabriano, per aggiudicarsi il primato nella produzione cartiera in Italia. Il Museo della carta di Amalfi, racchiude molte testimonianze storiche, comprendenti il sistema di canali e le torri di alimentazioni, la cartiera del XIII sec, la sala dei Magistri e la preziosa biblioteca "Nicola Milano".
Se visitate Amalfi, non potete perdere un giro nella Cattedrale di Sant'Andrea, il principale luogo di culto cattolico, che si trova proprio nel centro città.
La parte più bella di questo Duomo si trova sul lato sinistro del portico, da cui si accede al fantastico Chiostro del Paradiso, un piccolo angolo d'oriente. Esso consiste in un quadriportico con archi a sesto acuto intrecciati, di ispirazione arabo-normanna, e sorretti da colonnine binate; sono presenti sei cappelle affrescate con resti di pitture databili al trecento raffiguranti una Crocifissione, un Cristo Pantocratore e Storie dei Santi Cosma e Damiano, oltre a cinque sarcofagi risalenti ad epoca romana.
Un'altra importantissima istituzione per la città di Amalfi è il Museo Civico, sito al primo piano del Palazzo Municipale dell'antica Repubblica Marinara.
Accanto alle opere del pittore Morelli, sono stati esposti gonfaloni, paramenti sacri, cimeli storici e i costumi usati nelle regate storiche.
L’oggetto più interessante è sicuramente la redazione quattrocentesca della "Tabula Amalphitana", codice marittimo risalente alle origini della celebre Repubblica Marinara. La Tabula contiene le norme riguardanti ogni aspetto della navigazione, a partire dal nolo fino agli indennizzi dell'assicurazione, per passare poi agli obblighi e ai diritti del marinaio. Nel museo sono custoditi antichi strumenti nautici ed altri oggetti appartenuti alla marineria medievale.
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