Palazzo Caracciolo di Santobuono
| In città
Un palazzo monumentale del centro storico di Napoli
Palazzo Caracciolo: Napoli è una città estremamente ricca di testimonianze storiche, luoghi di interesse culturale e strutture sorte in tempi remoti ed esistenti tutt'oggi. Entriamo a Palazzo. Palazzo Caracciolo di Santobuono è un palazzo monumentale situato in via Carbonara, la strada che collega via Foria alla zona dei Tribunali e della Stazione Centrale. Il palazzo fu fatto costruire dai principi di Caracciolo di Santobuono nel 1584, sullo stesso luogo in cui precedentemente era stato edificato un castello donato dal re Roberto d'Angiò a Landolfo Caracciolo e risalente ai primi del '300.
La collocazione dell'edificio risponde a una scelta strategica: doveva infatti occorrere alla difesa della città. Il palazzo fu legato alla storia di Masaniello, il principale protagonista della rivolta napoletana contro la pressione fiscale del viceregno spagnolo, avvenuta nel luglio 1647. Fu in seguito saccheggiato e divenne la dimora del duca di Guisa.
Nuovamente restaurato verso la fine del 600, Palazzo Caracciolo divenne la sede di importanti collezioni di dipinti. All'inizio del 700 il palazzo ospitò il duca d’Elboeuf, il capostipite dei ricercatori degli scavi di Ercolano e Pompei. Caratteristica distintiva dell'edificio è data dai due alti portali che danno accesso al cortile porticato interno che, come tanti altri porticati napoletani del passato, è realizzato in piperno, una roccia magmatica di origine vulcanica particolarmente presente ed utilizzata in Campania e in particolare a Napoli. Strutturato su quattro piani, Palazzo Caracciolo fu decorato con affreschi e altre pitture parietali, di cui rimane qualche traccia.
I restauri in corso intendono riportare alla luce alla luce l'antica struttura trecentesca. Oggi Palazzo Caracciolo di Santobuono è aperto ed ospita iniziative di sapore culturale.
La collocazione dell'edificio risponde a una scelta strategica: doveva infatti occorrere alla difesa della città. Il palazzo fu legato alla storia di Masaniello, il principale protagonista della rivolta napoletana contro la pressione fiscale del viceregno spagnolo, avvenuta nel luglio 1647. Fu in seguito saccheggiato e divenne la dimora del duca di Guisa.
Nuovamente restaurato verso la fine del 600, Palazzo Caracciolo divenne la sede di importanti collezioni di dipinti. All'inizio del 700 il palazzo ospitò il duca d’Elboeuf, il capostipite dei ricercatori degli scavi di Ercolano e Pompei. Caratteristica distintiva dell'edificio è data dai due alti portali che danno accesso al cortile porticato interno che, come tanti altri porticati napoletani del passato, è realizzato in piperno, una roccia magmatica di origine vulcanica particolarmente presente ed utilizzata in Campania e in particolare a Napoli. Strutturato su quattro piani, Palazzo Caracciolo fu decorato con affreschi e altre pitture parietali, di cui rimane qualche traccia.
I restauri in corso intendono riportare alla luce alla luce l'antica struttura trecentesca. Oggi Palazzo Caracciolo di Santobuono è aperto ed ospita iniziative di sapore culturale.
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