La tarantella, la danza più famosa del Sud Italia
Sapete che significa tarantella? E quando è stata inventata?
Il termine “tarantella” è generico e viene usato per indicare genericamente alcune danze e musiche popolari del sud Italia. Data l’origine popolare di queste danze, non esiste un canone preciso di scrittura. Per questo si può solo dire che la Tarantella si è adattata alla cultura popolare in cui era praticata. Le prime fonti risalgono ai primi anni del 1600, anche se ci sono arrivate solo testimonianze musicali. Mancano del tutto, invece testimonianze di come queste danze venivano eseguite.
Il ‘700 vede nascere il Regno delle Due Sicilie come entità autonoma e la tarantella ne diventa uno degli emblemi. Addirittura viene sostituito il nome di balli preesistenti nel regno col nome di tarantella. E’ così che diventa la danza italiana più nota all’estero. Nei secoli sono diversi i compositori che si sono ispirati ai ritmi, quasi sempre travolgenti se non frenetici di queste danze frenetiche.
La versione più famosa è quella di Rossini, scritta per pianoforte e riarrangiata per orchestra da Respighi un secolo dopo.
In quelle zone questo ballo è in parte legato alla cura del morso della tarantola. Il veleno di quest’animale, infatti, secondo tradizione poteva portare effetti diversi, dalla malinconia alle convulsioni.
La credenza popolare aveva un riscontro medico. La danza frenetica, infatti, permetteva una certa espulsione del veleno attraverso sudori e umori corporei. Il ritmo insistente e costante, trasformava la danza in una specie di cerimonia pagana di cura oltre che in un rituale quasi magico.
Tra le citazioni più famose c’è quella “gay tarantella” del testo di “That’s amore” cantata dalla calda voce di Dean Martin.
Il ‘700 vede nascere il Regno delle Due Sicilie come entità autonoma e la tarantella ne diventa uno degli emblemi. Addirittura viene sostituito il nome di balli preesistenti nel regno col nome di tarantella. E’ così che diventa la danza italiana più nota all’estero. Nei secoli sono diversi i compositori che si sono ispirati ai ritmi, quasi sempre travolgenti se non frenetici di queste danze frenetiche.
La versione più famosa è quella di Rossini, scritta per pianoforte e riarrangiata per orchestra da Respighi un secolo dopo.
Origini del nome e veleno di ragno
Ma da dove deriva il nome? Come spesso accade, le origini etimologiche sono dibattute e mai precise. Secondo alcuni "tarantella" deriva da "taranta", termine dialettale delle regioni meridionali italiane per designare la tarantola, un tipo di ragno velenoso.In quelle zone questo ballo è in parte legato alla cura del morso della tarantola. Il veleno di quest’animale, infatti, secondo tradizione poteva portare effetti diversi, dalla malinconia alle convulsioni.
La credenza popolare aveva un riscontro medico. La danza frenetica, infatti, permetteva una certa espulsione del veleno attraverso sudori e umori corporei. Il ritmo insistente e costante, trasformava la danza in una specie di cerimonia pagana di cura oltre che in un rituale quasi magico.
La tarantella nella musica moderna
Sono discutibili le influenze che questa danza popolare avrebbe potuto avere sulla produzione musicale contemporanea. Sicuramente il ritmo e lo stile altamente identificativi della cultura dell’Italia meridionale ne hanno fatto un argomento identitario.Tra le citazioni più famose c’è quella “gay tarantella” del testo di “That’s amore” cantata dalla calda voce di Dean Martin.
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