Vico Equense, 27 secoli a picco sulla bellezza
Panorami mozzafiato, castelli e musei da visitare
A picco sulle coste frastagliate della penisola sorrentina si stende il comune di Vico Equense antico di 27 secoli. Al settimo secolo avanti Cristo infatti risalgono le prime testimonianze di insediamento sul territorio equense.
Storiograficamente, invece, già lo storico Silio Italico, nel primo secolo d.C. racconta di un guerriero proveniente dall'Aequana, un territorio vicino Sorrento. In epoca medievale si confermano queste testimonianze trattando di un luogo che corrisponderebbe all’attuale rione Seiano.
Angioini e Aragonesi, poi, a ridosso del Rinascimento, consentono al vecchio paese di Aequa di ripopolarsi, costruendo mura, castello e una cattedrale in pieno centro.
Ma si deve attendere l’ ‘800 per vedere fiorire la attuale vocazione turistica di Vico Equense. E’ in questo periodo che, abbattute le mura e aperta la via di collegamento terrestre tra Castellammare e Sorrento, Vico Equense diventa, poco a poco, meta del primo turismo.
E nel 1906 arriva la ferrovia che collega la costiera con Napoli. Vico Equense e i suoi panorami mozzafiato sono a portata di gita.
Storiograficamente, invece, già lo storico Silio Italico, nel primo secolo d.C. racconta di un guerriero proveniente dall'Aequana, un territorio vicino Sorrento. In epoca medievale si confermano queste testimonianze trattando di un luogo che corrisponderebbe all’attuale rione Seiano.
Angioini e Aragonesi, poi, a ridosso del Rinascimento, consentono al vecchio paese di Aequa di ripopolarsi, costruendo mura, castello e una cattedrale in pieno centro.
Ma si deve attendere l’ ‘800 per vedere fiorire la attuale vocazione turistica di Vico Equense. E’ in questo periodo che, abbattute le mura e aperta la via di collegamento terrestre tra Castellammare e Sorrento, Vico Equense diventa, poco a poco, meta del primo turismo.
E nel 1906 arriva la ferrovia che collega la costiera con Napoli. Vico Equense e i suoi panorami mozzafiato sono a portata di gita.
Cosa vedere a Vico Equense
Oltre ai panorami mozzafiato, gli scorci di una bellezza incantevole e le terrazze a picco sul mare, arrivati a Vico, cosa si può fare? Visitare il Castello Giusso, potrebbe essere un’ottima idea. Si narra che Carlo II d’Angiò volle edificarlo tra il 1284 e il 1289, ma il nome gli fu attribuito solo nell’ ‘800 quando i proprietari Luigi e Girolamo Giusso lo restaurarono completamente. Gli affreschi nei saloni e la cappella, furono opera dei generosi proprietari che, alla fine del ‘700 ospitarono il grande giurista Gaetano Filangieri, consulente di Benjamin Franklin che proprio ospiti dei Giusso morirà in questo castello.Musei e raccolte
Potrà interessare il turista anche l’Antiquarium Silio Italico, che raccoglie oggetti in bronzo, armi, ceramiche e vasi di una antica necropoli. Il museo mineralogico che raccoglie una collezione di circa 4000 minerali collezionati in 50 anni di ricerca da Pasquale Discepolo.Natura e terme e delizie
E per gli amanti della natura e delle pratiche salutari, le terme dello Scrajo con sorgenti di acqua solfurea consigliate per le patologie dermatologiche respiratorie non si possono mancare. Tra itinerari escursionistici sui monti Lattari e le spiagge su cui è ancora possibile vedere i resti di una villa romana, Vico Equense è anche la patria del Riavulillo, una sorta di caciocavallo, servito caldo, ripieno di prosciutto, pomodoro, olive e funghi, celebrato nella sagra di Arola e del peperoncino particolarmente saporoso grazie alle fertili zone di coltura.-
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