Villa Jovis, a Capri la capitale di Tiberio
L'antica dimora dell'Imperatore Tiberio
Villa Jovis è stata la dimora dell'imperatore Tiberio, nonché il palazzo da cui Tiberio governò l’intero mondo civilizzato durante i suoi 11 anni di governo. Nota soprattutto per l’immeritata fama di folle e lunatico acquisita dall’imperatore, subì diversi ampliamenti in funzione del nuovo ruolo di sede governativa.
Perché l’uomo più potente del mondo decide di trasferirsi dal Caput Mundi a una piccola isola, seppur paradisiaca? Anche se visitando Villa Jovis i dubbi si dissipano, le ragioni sono diverse e molteplici.
In primo luogo le cronache ci parlano di un Tiberio ombroso, estremamente introverso e schivo. In perenne discordia con la classe patrizia e senatoria, decide trasferirsi nella Villa Jovis sull’isola che Ottaviano decise di “comprare” ai neapolitani.
Nonostante i difetti caratteriali, dovuti, forse, a malattie degenerative contratte nelle campagne d’Africa, Tiberio riesce a reggere con successo da Capri le sorti dell’Impero.
E non curò solo l’ampliamento di Villa Jovis, ma abbellimenti per tutta l’isola, primo fra tutti il Palazzo a Mare, conosciuto anche come “Bagni di Tiberio". Per assecondare i desideri del princeps, furono costruite cisterne per l’approvvigionamento dell’acqua, scarsa nella parte alta dell’isola utilizzate fino al 1800.
Così da “capriccio imperiale”, Villa Jovis diventa occasione di rinascita per l’isola. I suoi resti furono scoperti sotto il regno di Carlo di Borbone, nell’entusiasmo generale dei contemporanei scavi di Ercolano. Ma fu solo nel 1932 che sotto l'archeologo Amedeo Maiuri furono rimosse le macerie che si erano nuovamente accumulate sulle rovine della villa, che ne risultarono rivalorizzate.
Situata sul monte Tiberio, sul versante orientale dell’isola, su di uno strapiombo di 334 metri a picco sul mare, Villa Jovis resta come un sogno di tempi lontanissimi. E conserva per lo spettatore fascino misterioso dei luoghi fuori dal tempo.
Perché l’uomo più potente del mondo decide di trasferirsi dal Caput Mundi a una piccola isola, seppur paradisiaca? Anche se visitando Villa Jovis i dubbi si dissipano, le ragioni sono diverse e molteplici.
In primo luogo le cronache ci parlano di un Tiberio ombroso, estremamente introverso e schivo. In perenne discordia con la classe patrizia e senatoria, decide trasferirsi nella Villa Jovis sull’isola che Ottaviano decise di “comprare” ai neapolitani.
Nonostante i difetti caratteriali, dovuti, forse, a malattie degenerative contratte nelle campagne d’Africa, Tiberio riesce a reggere con successo da Capri le sorti dell’Impero.
E non curò solo l’ampliamento di Villa Jovis, ma abbellimenti per tutta l’isola, primo fra tutti il Palazzo a Mare, conosciuto anche come “Bagni di Tiberio". Per assecondare i desideri del princeps, furono costruite cisterne per l’approvvigionamento dell’acqua, scarsa nella parte alta dell’isola utilizzate fino al 1800.
Così da “capriccio imperiale”, Villa Jovis diventa occasione di rinascita per l’isola. I suoi resti furono scoperti sotto il regno di Carlo di Borbone, nell’entusiasmo generale dei contemporanei scavi di Ercolano. Ma fu solo nel 1932 che sotto l'archeologo Amedeo Maiuri furono rimosse le macerie che si erano nuovamente accumulate sulle rovine della villa, che ne risultarono rivalorizzate.
Situata sul monte Tiberio, sul versante orientale dell’isola, su di uno strapiombo di 334 metri a picco sul mare, Villa Jovis resta come un sogno di tempi lontanissimi. E conserva per lo spettatore fascino misterioso dei luoghi fuori dal tempo.
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