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Castello Aragonese di Baia


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Il Castello di Baia domina il golfo di Pozzuoli in posizione strategica
Fu infatti edificato dagli Aragonesi per difendere la costa flegrea dalle incursioni saracene. Ma il castello di Baia fu anche luogo di incontri politici e mondani.
Il Castello di Baia ha subito continui lavori e rifacimenti a causa delle invasioni che ha dovuto fronteggiare. Le scorribande più temute sulle coste della Campania erano prevalentemente quelle dei saraceni, che fra 300 e 400 hanno imperversato sui litorali dell'Italia Meridionale. Come ad Otranto, in Puglia, che sguarnita di torri saracene e fortificazioni lungo la costa, non riuscì a frenare l'ondata dei pirati che la saccheggiarono. Il castello di Baia servì dunque a questo, cioè ad evitare saccheggi e ruberie. E fin qua tutto ok. Ma nulla potè contro la terribile eruzione che nel corso di una sola notte, nel 1538, diede origine al cratere di monte Nuovo, provocando seri danni al castello. La fortezza mantenne la sua funzione militare nel periodo del vicereame spagnolo (1503-1707), del dominio austriaco (1707-1734), ed infine del regno borbonico (1734-1860). Nel 1799, all'epoca della Repubblica Napoletana, la flotta inglese cercò di attaccarlo per conquistarlo e soffiarlo ai francesi e ai repubblicani partenopei, senza ottenere esito felice. Con l'unità d'Italia perse il suo valore fino a diventare un orfanotrofio militare. Dal 1984 è stato consegnato alla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta perché diventasse sede del Museo archeologico dei Campi Flegrei.

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