Leggenda di Sebeto e Megaride
Storia di un amore idilliaco in riva al mare
Si narra che Sebeto fosse un uomo molto ricco con una lussuosa residenza in campagna nei pressi di Napoli. Egli sposò la bellissima Megara, della quale era profondamente innamorato.
Un triste giorno Megara, che ricambiava affettuosamente l'amore per Sebeto, decise di navigare lungo il Golfo di Napoli a bordo di una piccola feluca, per raggiungere la riva Platamonia, dove il mare era frequentemente agitato. I marinai, nonostante le condizioni meteorologiche avverse, insistettero per continuare la navigazione controvento, ma sfortunatamente l’imbarcazione si capovolse. Megara cadde subito in mare e si trasformò, per qualche strano sortilegio, in uno scoglio: si tramutò in Megaride, in corrispondenza del quale sorge attualmente il Castel dell’Ovo.
Appresa la notizia Sebeto cadde vittima di una disperazione profonda e si sciolse in un pianto ininterrotto; proprio dalle sue infinite lacrime si tramutò in un corso d’acqua, divenendo un lungo fiume. Malgrado questa situazione drammatica, ci fu un risvolto romantico nella storia dei due coniugi che riuscirono a restare ugualmente in contatto, non più come esseri umani bensì come elementi della natura. La donna era la meta che Sebeto sognava di raggiungere, ma puntualmente sfociava in mare, il teatro di lutto e tragedia, dove era possibile ricongiungersi con l'amata.
Il fiume Sebeto in passato si divideva in due rami, uno che scorreva verso via Chiaia e l’altro arrivava fino al Ponte della Maddalena; ogni tanto qualche flutto d’acqua fuoriesce ancora dal sottosuolo partenopeo per ricordarne la presenza ancora avvolta dal mistero.
Un triste giorno Megara, che ricambiava affettuosamente l'amore per Sebeto, decise di navigare lungo il Golfo di Napoli a bordo di una piccola feluca, per raggiungere la riva Platamonia, dove il mare era frequentemente agitato. I marinai, nonostante le condizioni meteorologiche avverse, insistettero per continuare la navigazione controvento, ma sfortunatamente l’imbarcazione si capovolse. Megara cadde subito in mare e si trasformò, per qualche strano sortilegio, in uno scoglio: si tramutò in Megaride, in corrispondenza del quale sorge attualmente il Castel dell’Ovo.
Appresa la notizia Sebeto cadde vittima di una disperazione profonda e si sciolse in un pianto ininterrotto; proprio dalle sue infinite lacrime si tramutò in un corso d’acqua, divenendo un lungo fiume. Malgrado questa situazione drammatica, ci fu un risvolto romantico nella storia dei due coniugi che riuscirono a restare ugualmente in contatto, non più come esseri umani bensì come elementi della natura. La donna era la meta che Sebeto sognava di raggiungere, ma puntualmente sfociava in mare, il teatro di lutto e tragedia, dove era possibile ricongiungersi con l'amata.
Il fiume Sebeto in passato si divideva in due rami, uno che scorreva verso via Chiaia e l’altro arrivava fino al Ponte della Maddalena; ogni tanto qualche flutto d’acqua fuoriesce ancora dal sottosuolo partenopeo per ricordarne la presenza ancora avvolta dal mistero.