O' Munaciello
Figura leggendaria del folklore napoletano
O' Munaciello viene rappresentato come una persona di bassa statura e non di bell'aspetto, con indosso un saio e ai piedi fibbie argentate.
O' Munaciello viene descritto da Matilde Serao in “Leggende napoletane”, in cui emerge che il piccolo monaco sia realmente esistito ai tempi di Alfonso V d’Aragona, nel lontano 1445; all'epoca vi era una storia d’amore tormentata tra Caterinella Frezza, figlia di un ricco mercante, e un garzone del posto. Il giovane, durante una notte in cui aveva incontrato clandestinamente Caterinella, venne assalito e gettato nel vuoto, lasciando la sua amata in dolce attesa; ottenuto il trasferimento in un convento, la nobil donna diede alla luce un bimbo piccolo e deforme, che veniva vestito con un abito bianco e nero tipico del monaco. Se il cappuccio era rosso, gli effetti erano benevoli, se era nero si sarebbero manifestate future sciagure e maledizioni.
Si suppone che o’ munaciello viva ancora tra le rovine di alcune abbazie e monasteri posti tra le colline della città di Napoli; in ogni caso, egli infesterebbe attualmente diverse zone del capoluogo partenopeo, tra cui: Ponti Rossi, Secondigliano, Piazza Garibaldi, Decumano Maggiore e Castellammare di Stabia. Un’altra leggenda vuole che o’ Munaciello fosse l'antico gestore dei pozzi d'acqua, il quale riusciva ad entrare nelle case passando attraverso i canali che servivano a calare il secchio. Poiché spesso i pozzari non venivano pagati dai committenti, costoro si vendicavano, saccheggiando le case dei nobili. Gli oggetti preziosi venivano poi donati alle loro amanti, per lusingarle e renderle più apprezzate.
Secondo un'altra ipotesi il munaciello sarebbe una figura benevola, in quanto pare lasciasse monete nei cassetti o negli armadi delle persone bisognose; infatti, si suol dire: “Forse avrà il monaciello in casa”, proprio ad indicare un arricchimento improvviso.
Voi ne avete mai avvertito la presenza nelle vostre abitazioni?
O' Munaciello viene descritto da Matilde Serao in “Leggende napoletane”, in cui emerge che il piccolo monaco sia realmente esistito ai tempi di Alfonso V d’Aragona, nel lontano 1445; all'epoca vi era una storia d’amore tormentata tra Caterinella Frezza, figlia di un ricco mercante, e un garzone del posto. Il giovane, durante una notte in cui aveva incontrato clandestinamente Caterinella, venne assalito e gettato nel vuoto, lasciando la sua amata in dolce attesa; ottenuto il trasferimento in un convento, la nobil donna diede alla luce un bimbo piccolo e deforme, che veniva vestito con un abito bianco e nero tipico del monaco. Se il cappuccio era rosso, gli effetti erano benevoli, se era nero si sarebbero manifestate future sciagure e maledizioni.
Si suppone che o’ munaciello viva ancora tra le rovine di alcune abbazie e monasteri posti tra le colline della città di Napoli; in ogni caso, egli infesterebbe attualmente diverse zone del capoluogo partenopeo, tra cui: Ponti Rossi, Secondigliano, Piazza Garibaldi, Decumano Maggiore e Castellammare di Stabia. Un’altra leggenda vuole che o’ Munaciello fosse l'antico gestore dei pozzi d'acqua, il quale riusciva ad entrare nelle case passando attraverso i canali che servivano a calare il secchio. Poiché spesso i pozzari non venivano pagati dai committenti, costoro si vendicavano, saccheggiando le case dei nobili. Gli oggetti preziosi venivano poi donati alle loro amanti, per lusingarle e renderle più apprezzate.
Secondo un'altra ipotesi il munaciello sarebbe una figura benevola, in quanto pare lasciasse monete nei cassetti o negli armadi delle persone bisognose; infatti, si suol dire: “Forse avrà il monaciello in casa”, proprio ad indicare un arricchimento improvviso.
Voi ne avete mai avvertito la presenza nelle vostre abitazioni?