La guerra delle lasagne - Storia e tradizione
Pronti a cimentarvi ai fornelli per preparare la lasagna?
Siamo vicini al Carnevale e il menù tipico napoletano, che si consuma di solito il martedì grasso, prevede la preparazione della lasagna!
A Napoli la lasagna è arrivata dalla corte dei Borboni e dal Regno delle due Sicilie, alla fine del 1700.
All’epoca i cuochi in servizio presso la corte, preparavano piatti ricchi al pari dello stile e dello sfarzoso abbigliamento dell’epoca.
Addirittura Re Ferdinando II, re delle due Sicilie, veniva chiamato Re Lasagna per la sua smisurata passione per questo piatto.
La maggioranza dei ricettari indica per la lasagna l’utilizzo di pasta fresca all’uovo, ma c’è chi ritiene più indicato l’utilizzo di sfoglie di pasta di semola di grano duro per mantenere meglio tutta la struttura del piatto, distinguendo bene i vari piani della farcitura.
Il ragù in questa occasione, secondo la tradizione, va preparato esclusivamente con carne di maiale, tracchiolelle e cervellatine.
Ovviamente, ognuno è libero di seguire la ricetta che più incontra il gusto personale e dei propri invitati.
Le varianti regionali della lasagna sono infinite: la ricetta emiliana prevede l’uso della besciamella e della carne macinata; i vincisgrassi marchigiani, invece, vengono preparati con maiale, manzo e rigaglie di pollo.
A Napoli questi ingredienti sono sostituiti da ricotta, ragù, polpettine e mozzarella; c’è chi aggiunge anche uova sode e salame tagliato a pezzetti.
La lasagna è uno di quei piatti che sono ancora più buoni se mangiati uno/due giorni dopo la preparazione, un pò come la frittata di maccheroni.
Una curiosità che non tutti sanno: questa pietanza era conosciuta anche come cibo dei marinai; la Repubblica di Genova, infatti, la serviva sulle barche già nel 1100.
E voi avete una vostra ricetta speciale?
A Napoli la lasagna è arrivata dalla corte dei Borboni e dal Regno delle due Sicilie, alla fine del 1700.
All’epoca i cuochi in servizio presso la corte, preparavano piatti ricchi al pari dello stile e dello sfarzoso abbigliamento dell’epoca.
Addirittura Re Ferdinando II, re delle due Sicilie, veniva chiamato Re Lasagna per la sua smisurata passione per questo piatto.
La maggioranza dei ricettari indica per la lasagna l’utilizzo di pasta fresca all’uovo, ma c’è chi ritiene più indicato l’utilizzo di sfoglie di pasta di semola di grano duro per mantenere meglio tutta la struttura del piatto, distinguendo bene i vari piani della farcitura.
Il ragù in questa occasione, secondo la tradizione, va preparato esclusivamente con carne di maiale, tracchiolelle e cervellatine.
Ovviamente, ognuno è libero di seguire la ricetta che più incontra il gusto personale e dei propri invitati.
Le varianti regionali della lasagna sono infinite: la ricetta emiliana prevede l’uso della besciamella e della carne macinata; i vincisgrassi marchigiani, invece, vengono preparati con maiale, manzo e rigaglie di pollo.
A Napoli questi ingredienti sono sostituiti da ricotta, ragù, polpettine e mozzarella; c’è chi aggiunge anche uova sode e salame tagliato a pezzetti.
La lasagna è uno di quei piatti che sono ancora più buoni se mangiati uno/due giorni dopo la preparazione, un pò come la frittata di maccheroni.
Una curiosità che non tutti sanno: questa pietanza era conosciuta anche come cibo dei marinai; la Repubblica di Genova, infatti, la serviva sulle barche già nel 1100.
E voi avete una vostra ricetta speciale?