Le Graffe napoletane

- Le graffe napoletane: una specialità della cucina partenopea!
Il termine graffa potrebbe derivare anche dal longobardo krapfo (krappa in gotico), ovvero uncino, forma da cui sarebbe poi derivata quella tonda attuale. Come è giunta in Italia meridionale la graffa? È molto probabile che nel '700 circa, a causa della dominazione austriaca della penisola, essa sia giunta nella versione originale per poi assumere le caratteristiche proprie del dolce che oggi è tanto apprezzato nella nostra città.
Le graffe napoletane sono soffici ciambelle a base di farina e patate, e una volta cotte vengono decorate con lo zucchero. Nella città partenopea, questi dolci si trovano tutto l’anno e vengono serviti di solito insieme ad un bel caffè bollente; si possono consumare a colazione, a merenda o per chiudere in bellezza la cena. Prepararle è davvero semplice e il risultato delizierà il palato vostro e di chi vorrà assaggiarle.
Per l’impasto scegliete patate farinose a pasta gialla o bianca, evitate invece quelle troppo acquose. La lievitazione avviene in quattro momenti diversi, di due ore circa ciascuno; il rispetto di questi tempi è fondamentale per ottenere la consistenza soffice finale delle ciambelle.
L’ideale sarebbe poi friggere al massimo 2-3 graffe alla volta, in modo da non abbassare eccessivamente la temperatura dell’olio compromettendo la cottura.
Si potrebbe provare ad arricchire lo zucchero semolato con la cannella o con i semi di una bacca di vaniglia, aggiungendo così un tocco di originalità alla ricetta tradizionale.