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Pasqua a Napoli: la zuppa di cozze del giovedì santo


| Gastronomia
  • la Zuppa di cozze

    la Zuppa di cozze

  • la Zuppa di cozze
Rito, origini e curiosità intorno alla tradizionale zuppa di cozze!
Il giovedì Santo, in ogni cucina napoletana, statene certi, si prepara “a Zuppa e’ cozzeche”, la Zuppa di cozze, con forte e “fresella” (pane biscottato) spugnata con l’acqua delle cozze (uno dei migliori condimenti naturali) e il pomodoro. Certo il piatto lo si può mangiare tutto l’anno, però osserviamo la tradizione e vediamo i chi, i dove e i come legati a questa succulenta pietanza. Alcuni ristoranti infatti sono divenuti famosi per questo piatto: nella zona tra Porta Capuana e Porta Nolana, intorno alla Stazione Centrale di piazza Garibaldi, fioccano insegne e urlatori con il compito di attrarre turisti affamati nelle loro tavole calde. Il successo e la fama di questi luoghi è dovuto forse ai variopinti mercati della zona, come quello del Borgo Sant’Antonio Abate. Lì il pesce del Golfo di Napoli e i prodotti ittici sono sempre di alta qualità e per questo ricercati dai ristoratori.

Tuttavia, la zona della ferrovia non è l'unica deputata a questa proposta gastronomica tremendamente invitante, eppure questi luoghi hanno qualcosa di magico che li rende particolari. Sedere in mezzo alla strada, senza vista sull Vesuvio e anzi in compagnia dei rumori della strada, delle varie botteghe e dei venditori d'ogni utensile immaginabile, delle ghirlande festanti colme di lampadine che illuminano i "gazebo" sul marciapiede rendono l'esperienza un qualcosa di mistico,surreale e...buono! Eh si, gli amanti dei frutti di mare saranno sicuramente d'accordo. Il piatto è superlativamente gustoso, non ci piove e mai ci pioverà. La tradizione: la sera del giovedì si celebra la “Messa della Cena del Signore”. L'occasione funge da celebrazione-ricordo dell’Ultima Cena, dove Gesù consuma il pasto prima della sua passione.

Durante la messa in chiesa si celebra il rito della lavanda dei piedi, ripetendo i gesti di Cristo. Mentre i rituali religiosi si sviluppano, altri rituali hanno inizio: un bel po' di olio piccante e si comincia. Le ricette della zuppa differiscono per qualche dettaglio: chi la fa esclusivamente con le cozze, chi aggiunge vongole e "purpitielli", chi la fa stra-piccante, chi invece pensa al fegato e lascia il forte nella credenza. La base comune è comunque il sugo di pomodoro, ben concentrato. C'è addirittura chi ci aggiunge le lumache bollite.

Curiosità: nei mercati della ferrovia il forte viene conservato e venduto nelle bottigliette del sanbitter: il colore è lo stesso rosso acceso, le conseguenze per le fauci affamate possono differire. Andateci piano che è "forte", appunto.