Reggia di Carditello - Reale delizia
Un maestoso complesso architettonico neoclassico
La Reale tenuta di Carditello, meglio nota come Reggia di Carditello, è una grande magione ubicata a circa 4 km da San Tammaro, al confine tra Napoli e Caserta. Bisogna percorrere una strada provinciale, un pò isolata ma molto suggestiva, circondata da un grande giardino, nel cui centro si scorge in lontananza l'imponente opera architettonica, contraddistinta da un elegante stile neoclassico.
Storicamente appartenuto ai Borbone delle Due Sicilie, il territorio assunse il nome di Carditello, perché circondato da piante di cardo, così tante da formare una barriera naturale, che impediva il passaggio sia a piedi che a cavallo. Un ostacolo significativo se si pensa che il fabbricato fu costruito dall'architetto Francesco Collecini (allievo di Luigi Vanvitelli), con lo scopo principale di praticare la caccia e allevare i cavalli.
Successivamente la Reggia venne trasformata per volere di Ferdinando IV di Borbone in una fattoria-modello adibita alla coltivazione del grano e all'allevamento di razze pregiate di cavalli, ma anche di bovini. Non a caso essa era conosciuta come “Reale Delizia", proprio perché offriva una piacevole permanenza al re e alla sua corte, che organizzavano ricchi banchetti, consumando carni di prima scelta. Dal 2014 la Reggia è passata in gestione al Polo museale della Campania e nel 2016 è stata costituita la Fondazione Real Sito di Carditello dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Campania e dal Comune di San Tammaro quali Soci fondatori, ottenendo il riconoscimento giuridico.
Si possono ammirare al suo interno affreschi e fregi di rilievo, per lo più raffiguranti scene campestri con protagonista la famiglia reale.
All'interno dell’edificio si dipartono a destra e a sinistra due scale che portano al piano nobile, con decorazioni che si richiamano all'arte venatoria.
Dallo stesso piano nobile il re, la famiglia e i dignitari potevano comodamente seguire le funzioni, celebrate nella Cappella sottostante, con cupola e pareti interamente affrescate.
Una vera opera d'arte che andrebbe maggiormente valorizzata, così da attirare flussi di turisti da tutto il mondo.
Storicamente appartenuto ai Borbone delle Due Sicilie, il territorio assunse il nome di Carditello, perché circondato da piante di cardo, così tante da formare una barriera naturale, che impediva il passaggio sia a piedi che a cavallo. Un ostacolo significativo se si pensa che il fabbricato fu costruito dall'architetto Francesco Collecini (allievo di Luigi Vanvitelli), con lo scopo principale di praticare la caccia e allevare i cavalli.
Successivamente la Reggia venne trasformata per volere di Ferdinando IV di Borbone in una fattoria-modello adibita alla coltivazione del grano e all'allevamento di razze pregiate di cavalli, ma anche di bovini. Non a caso essa era conosciuta come “Reale Delizia", proprio perché offriva una piacevole permanenza al re e alla sua corte, che organizzavano ricchi banchetti, consumando carni di prima scelta. Dal 2014 la Reggia è passata in gestione al Polo museale della Campania e nel 2016 è stata costituita la Fondazione Real Sito di Carditello dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Campania e dal Comune di San Tammaro quali Soci fondatori, ottenendo il riconoscimento giuridico.
Si possono ammirare al suo interno affreschi e fregi di rilievo, per lo più raffiguranti scene campestri con protagonista la famiglia reale.
All'interno dell’edificio si dipartono a destra e a sinistra due scale che portano al piano nobile, con decorazioni che si richiamano all'arte venatoria.
Dallo stesso piano nobile il re, la famiglia e i dignitari potevano comodamente seguire le funzioni, celebrate nella Cappella sottostante, con cupola e pareti interamente affrescate.
Una vera opera d'arte che andrebbe maggiormente valorizzata, così da attirare flussi di turisti da tutto il mondo.