Villa Pignatelli
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Dagli Acton ai Rothschild e infine ai Pignatelli Cortes d'Aragona
Questa famiglia rese Villa Pignatelli un prestigioso luogo d'incontro di regnanti e aristocratici di tutta Europa. I Pignatelli la mantennero fino al 1955, quando fu ceduta allo stato italiano dalla principessa Rosina Pignatelli: così divenne sede di un museo, l'attuale museo Diego Aragona Pignatelli Cortes. All'interno vi è l'importantissima pinacoteca e altre collezioni del Banco di Napoli.
La Villa Pignatelli è composta da svariate stanze: la biblioteca, il salottino pompeiano, sala da ballo, salotto azzurro, salotto rosso, salotto verde, sala da pranzo, vestibolo e salottino impero. Gli ambienti del primo piano sono destinati alla Casa della Fotografia e c’è anche un Museo delle carrozze.
Intorno all’edificio si estende il parco, disegnato da Guglielmo Bechi ispirandosi al “giardino all’inglese”, il cui impianto fu sin dall’inizio attraversato da viali, ornato da una fontana e con una vasta scelta di piante disposte a boschetto.
Sono tantissime le varietà di palme piantate nel giardino: la Washingtoniafilifera, la Phoenix canariensis, la Phoenix dactylifera, la Phoenix reclinata, la Chamaeropshumilis.
Nella parte nord del giardino c’è la Palazzina neoclassica, utilizzata per esposizioni fotografiche, incontri di lettura ed anche laboratori didattici.
La parte inferiore, adiacente all’ex spazio dedicato al tennis, forse era usata come spogliatoio; mentre nella zona superiore la serra in vetro e ghisa, costituiva lo spazio dove la principessa Rosina Pignatelli si dedicava alla coltivazione delle sue piante preferite, le orchidee.
Tuttavia, dell'intero complesso, le aree aperte ai visitatori sono: i giardini anteriore e posteriore, le sale del piano terra (arredate con la mobilia originale), il primo piano e le sale interrate dove vi è la collezione artistica, i cui pezzi prevalentemente napoletani vanno dal '500 al '900.
Molto di frequente la villa ospita manifestazioni musicali, culturali e mostre fotografiche.
La Villa Pignatelli è composta da svariate stanze: la biblioteca, il salottino pompeiano, sala da ballo, salotto azzurro, salotto rosso, salotto verde, sala da pranzo, vestibolo e salottino impero. Gli ambienti del primo piano sono destinati alla Casa della Fotografia e c’è anche un Museo delle carrozze.
Intorno all’edificio si estende il parco, disegnato da Guglielmo Bechi ispirandosi al “giardino all’inglese”, il cui impianto fu sin dall’inizio attraversato da viali, ornato da una fontana e con una vasta scelta di piante disposte a boschetto.
Sono tantissime le varietà di palme piantate nel giardino: la Washingtoniafilifera, la Phoenix canariensis, la Phoenix dactylifera, la Phoenix reclinata, la Chamaeropshumilis.
Nella parte nord del giardino c’è la Palazzina neoclassica, utilizzata per esposizioni fotografiche, incontri di lettura ed anche laboratori didattici.
La parte inferiore, adiacente all’ex spazio dedicato al tennis, forse era usata come spogliatoio; mentre nella zona superiore la serra in vetro e ghisa, costituiva lo spazio dove la principessa Rosina Pignatelli si dedicava alla coltivazione delle sue piante preferite, le orchidee.
Tuttavia, dell'intero complesso, le aree aperte ai visitatori sono: i giardini anteriore e posteriore, le sale del piano terra (arredate con la mobilia originale), il primo piano e le sale interrate dove vi è la collezione artistica, i cui pezzi prevalentemente napoletani vanno dal '500 al '900.
Molto di frequente la villa ospita manifestazioni musicali, culturali e mostre fotografiche.