Skip to main content

Spaccanapoli, una via, millenni di storia


| In città
  • Spaccanapoli dall'alto

    Spaccanapoli dall'alto

  • Spaccanapoli
Spaccanapoli è una delle vie più famose ed antiche di Napoli
Se prendete la funicolare e arrivate a San Martino, c’è un panorama che vi attirerà e del quale faticherete a non innamorarvi. Un’ampia veduta sul golfo di Napoli, il porto, il Vesuvio sullo sfondo e ai vostri piedi... una città divisa di due! Non è retorica, avete capito bene: Napoli, vista dall’alto è una città divisa in due metà. E a dividerla è una strada antica, “Spaccanapoli”, per l’appunto.
Il decumano inferiore, ricalcando buona parte del tracciato greco romano, è una delle vie più importanti del centro storico cittadino. Lungo il suo corso Spaccanapoli prende diversi nomi.
Il primo tratto partendo da via Toledo è via Benedetto Croce, intitolato alla casa del celebre filosofo napoletano. Assieme agli altri due decumani, sono le più vive testimonianze dell’impianto greco della città.
Spaccanapoli, sfruttando l’orientamento favorevole est-ovest si è confermata nei secoli importante arteria cittadina, anche perché sede di importanti e potenti casate nobiliari e confraternite religiose.
Passeggiando per Spaccanapoli, infatti, potreste visitare la chiesa del Gesù Nuovo (Padri Gesuiti), la chiesa di Santa Chiara col bellissimo chiostro maiolicato (Ordine dei Francescani minori e delle Clarisse) e la chiesa monumentale di San Domenico Maggiore (Padri Domenicani).
Interrotta dalla piazza S. Domenico Maggiore, dal Largo Corpo di Napoli (antico quartiere egizio), la strada congiunge via Toledo con Forcella.
Nello specifico, il complesso di San Domenico Maggiore è dal punto di vista storico e culturale forse il più importante della città. Vera cittadella autosufficiente (aveva dall’erboristeria al forno per il pane), ospitò filosofi del calibro di Giordano Bruno, Tommaso Campanella e San Tommaso d’Aquino che qui studiarono e/o insegnarono le proprie tesi.
Bisogna che vi riveliamo un segreto. Spaccanapoli divide, è vero, la città, ma solo idealmente. Le due metà del centro storico cittadino restano unite, pur se tra mille contraddizioni e incongruenze, dallo stesso spirito antico di città unica al mondo.