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Villa di Augusto a Somma Vesuviana


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  • Villa di Augusto

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Un complesso residenziale dell'Antica Roma
La Villa di Augusto è datata alla prima età imperiale ed attivo fino al V secolo d.C., quando ci fu l’eruzione del 472. Infatti, sul terreno accumulato, sono state rinvenute tracce di solchi arati ed impronte di animali, probabilmente in fuga proprio al momento dell’eruzione.

Lo scavo della Villa di Augusto, in località Starza della Regina a Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, è stato avviato nell'ambito di un progetto condotto dall'Università Statale di Tokyo in concomitanza con la Soprintendenza per i Beni archeologici di Napoli e Pompei.
Il complesso conserva ancora oggi un colonnato in parte intatto con all'interno nicchie, statue e decorazioni in stucco, oltre a delle strutture adibite a svariate attività agricole.

Si ipotizzò che la Villa potesse essere la residenza dove morì l’imperatore Ottaviano Augusto, come ci hanno tramandato alcuni autori latini, ecco perché gli fu attribuito tale nome. Gli scavi portarono alla luce solo una piccola parte delle strutture murarie e colonne e capitelli di marmo, pavimenti in mosaico, decorato con motivi geometrici e delfini che saltano tra le onde.
Bellissimi i frammenti statuari appartenenti ad un personaggio in abito eroico ed anche gli stucchi policromi, che donano vivacità agli interni della villa.

La stanza più grande è costituita da un colonnato, due pareti con nicchie, un’arcata sorretta da pilastri e, dall'altro, da una parete decorata con temi legati al dio del vino Dioniso. In origine, in una delle nicchie è stata rinvenuta una donna con veste greca, mentre in un’altra era collocata una statua di Dioniso giovane con un cucciolo di pantera; entrambe sono ora custodite al Museo di Nola.

C’è una stanza con numerose porte e finestre con un pavimento realizzato a mosaico, successivamente divisa in due parti: una adibita a stalla e l’altra a dispensa. Verso valle, collegata con la stanza principale da due scale, spunta una terrazza con colonnato in mattoni e, verso est, un’aula absidata con arcata e fregio con raffigurati Nereidi e Tritoni.

Ciò che la rende davvero speciale è che rappresenta un unicum in tutta la zona ai piedi del Monte Somma, perché è imponente e doveva raccogliere tutte le acque provenienti dai vicini rilievi montuosi.
Davvero una residenza ricca di storia e fascino, che vale la pena andare a visitare; chissà che in futuro non si possa scoprire qualche altro importante dettaglio sulla vita dei nostri antenati e sulla decadenza sociale ed economica che colpì l’antica Roma in epoca tardoantica.