Parte dal Sud Italia la presentazione del film "Calìgo", in cui il regista campano Egidio Carbone sperimenta la Teoria dell'Attore Costitutivo.
Prima data il
27 gennaio al Cinema Metropolitan di Napoli in compagnia di
Gigio Rosa. Seguono Palermo, Roma e Matera.
Trama - Calìgo, ciò che è celato, nascosto. Un viaggio compiuto dal protagonista che vaga alla ricerca dell’essenza, della conoscenza. Un percorso tutt'altro che semplice, un cammino che presto giunge ad un bivio: la pura accettazione delle cose (l’Ovvio – di colore Nero) da una parte, e la continua sete di sapere (il Dubbio – di colore Bianco) dall'altra. Sullo sfondo la
ruota dei colori di Newton e la
contrapposizione tra i colori primari e i colori secondari. Quanto più veloce è il ritmo della vita tanto più è lontano il senso delle cose. Il
rapporto tra lo spazio e il tempo, la
relatività di Einstein, è la struttura su cui si basa il film. Tre fasi e tre velocità diverse, più un prologo e un epilogo. Il tutto in 50 minuti.
Cast - Ad accompagnare Carbone, la protagonista
Adele Rita Perna e grandi nomi del teatro italiano:
Angela Pagano, Mariano Rigillo, Antonio Casagrande con la partecipazione speciale di
Enzo Gragnaniello e
James Senese. Nel cast, inoltre, Salvatore Cantalupo, Adriano Pantaleo, Anna Rita Del Piano, Fabio Balsamo, Antonella Elia, Rosario Verde, Patrizia Spinosi, Fiorenza Calogero, Anna Spagnuolo, Domenico Aria, Patrizia Di Martino, Ilenia Incoglia, Luigi Marano, Bianca Maruggi, Sarah Nettis, Shalana Santana, Ivano Schiavi, Antonella Valitutti.
La Teoria dell’Attore Costitutivo - La sperimentazione che il regista
Egidio Carbone porta avanti dai suoi studi alla Facoltà di Ingegneria della Federico II di Napoli parte dall’indagine sulla deformazione della materia, in particolare dell’acciaio per le costruzioni edilizie. Come si deforma l’acciaio quando subisce stress esterni? Quali fasi attraversa? Quale il limite ultimo prima della sua rottura? L’assioma tanto conosciuto da chi si avvicina alla Scienza delle Costruzioni, il legame costitutivo dell’acciaio, diventa un modello di riferimento comportamentale per l’attore. L’attore è, infatti, al centro della sperimentazione come un provino da laboratorio da sottoporre a “sforzi” per ottenere “deformazioni”.

La
colonna sonora originale è del maestro Enzo Amato eseguita da 15 orchestrali. Per le riprese sono state scelte affascinanti location come, il cratere del
Vesuvio, la spiaggia di Bagnara, l’ecoparco del Mediterraneo, il centro storico di Napoli. A queste si aggiungono la
Biblioteca Nazionale, il Castel Sant' Elmo, il Museo Civico Gaetano Filangieri.
Le maschere sono di Gennaro Patrone, i dipinti di Francesca Strino, la scultura di Sergio Eco.
Il film è patrocinato dal Comune di Napoli e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli.